Giulia Tramontano omicidio: l’altra compagna dell’uomo ha confessato e raccontato i problemi ma anche gli attimi prima dell’omicidio di Giulia. Ad incastrare Impagnatiello è stato proprio la confessione della ragazza.
Giulia Tramontano omicidio, chi è l’altra compagna di Impagnatiello
Giulia Tramontano era scomparsa da casa domenica 28 maggio: la 29enne originaria di Sant’Antimo in provincia di Napoli, viveva da cinque anni a Senago, in Lombardia. Il corpo della donna, al settimo mese di gravidanza, è stato trovato purtroppo senza vita, nascosto in una campagna abbandonata dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa, a Senago, nel Milanese. Ad uccidere la donna è stato il fidanzato Alessandro Impagnatiello.
Ad incastrare l’uomo è stata poi l’altra sua fidanzata 23 anni e di origini italoinglesi. La ragazza ha raccontato i momenti precedenti all’omicidio e l’incontro avvenuto con Giulia, dopo aver scoperto la doppia vita parallela di Impagnatiello.
Cosa ha raccontato: “Avevo paura di lui”
“Ha iniziato a chiedermi di vederci. Le sue richieste erano talmente pressanti che mi ha accompagnato un collega a casa poiché anche loro erano preoccupati“. Impagnatiello si era infatti presentato davanti al suo portone della 23enne. “Ha iniziato a citofonare”, ha detto la ragazza 23enne, e “alla fine è salito e gli ho parlato attraverso le sbarre della finestra del ballatoio. Lui insisteva perché io lo facessi entrare, ma io non ho voluto perché avevo paura, non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace”.
“Giulia – racconta l’altra ragazza – mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute” e che, anche se non sapeva se sarebbe tornata a Napoli dai suoi genitori, “sicuramente” non voleva più vedere Impagnatiello. Lei aveva chiesto a Tramontano di vedersi “perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo”. Prima di salutarsi, “le ho anche proposto che se ne avesse avuto bisogno poteva venire da me a casa a dormire. Lei disse di non preoccuparmi, ringraziandomi”.
Poi, quando la 23enne ha provato a contattare sul cellulare di Giulia, probabilmente l’omicidio già era stato consumato. “Le ho riscritto chiedendole se fosse tutto ok e alle ore 20.31 mi ha iniziato a scrivere dei messaggi strani, completamente diversi dal tenore della nostra conversazione. Il tono era freddo e sostanzialmente mi diceva che non era stata sincera con me e che doveva lasciarla stare”, ha raccontato. Dopo qualche messaggio, “l’ho chiamata alle 21.49 con telefonata normale e lei non ha risposto e mi ha annullato la chiamata rifiutandola e mi ha poi scritto alle ore 21.52 chiedendomi di lasciarla in pace. Io le ho poi scritto nuovamente alle 22.21 ma il messaggio mi risulta ancora da consegnare (una sola spunta grigia)”.