Perché leggere questo articolo? Questione di giorni e si conosceranno le volontà testamentarie di Silvio Berlusconi. Il testamento del fondatore di Fininvest e Forza Italia dovrebbe tracciare il solco della continuità, salvo sorprese. A custodire l’eredità del Cavaliere è un oscuro ragioniere di 81 anni: Giuseppe Spinelli.
Il giorno del funerale di Berlusconi stava in disparte. Era seduto vicino all’ingresso, lato arcivescovado. E’ sconosciuto ai più, noto solo agli intimi del cerchio magico del Cavaliere. Eppure è l’uomo chiave delle vicende patrimoniali del fondatore di Forza Italia e Fininvest. Giuseppe Spinelli è un anziano signore che abita in un modesto condominio di Bresso. Il più anonimo tra i fedelissimi di Berlusconi. Come Ma mi, una famosa canzone in dialetto milanese è “un de quei che parlen no“. Ecco chi è il custode silenzioso dell’eredità da oltre sette miliardi del Cavaliere.
Chi è Giuseppe Spinelli
Muto da sempre come un pesce, così vicino all’ex premier che anni fa gli inquirenti non poterono perquisire il suo ufficio di Segrate. Perché risultava di pertinenza di Berlusconi parlamentare. Spinelli è il presidente delle quattro finanziare del Cavaliere. Governa anche la Dolce Drago, l’immobiliare della famiglia.
Spinelli è il legale rappresentante delle azioni che facevano capo a Silvio Berlusconi, il 62%. Sarà quindi proprio Spinelli a votare, il prossimo 29 giugno, per l’approvazione dell’ultimo bilancio dell’era del Cavaliere. Ma anche per la distribuzione del dividendo. I ricavi sono oltre 200 milioni, a cui vanno sottratte le perdite del Monza, del teatro Manzoni e delle società immobiliari. A quel punto scatterà la partita per il rinnovo del Cda della holding familiare. Ricalcherà da vicino quello attuale, con l’avvocato Niccolò Ghedini, morto la scorsa estate, potrebbe non venir rimpiazzato.
La partita per l’eredità del Cavaliere
Dieci anni fa Giuseppe Spinelli venne addirittura rapito per poche ore. Negli anni successivi ha dovuto tenere a lungo a bada le olgettine più rapaci. E’ probabile che il silenzioso servitore ottenga un riconoscimento nel lascito testamentario di Berlusconi. Anche se ancora non è chiaro quando l’assetto della successione verrà reso pubblico, davanti al notaio Attilio Roveda.
Al stato attuale delle cose, Marina e Pier Silvio – i due figli maggior di Berlusconi – hanno il 7,65% ciascuno di Mediaset. Gli altri tre figli – che il Cavaliere ha avuto da Veronica Lario – controllano assieme il 21,4%. Difficilmente la distribuzione del restante 62% (la quota del padre, di cui Spinelli è il rappresentante) sarà spartita in parti uguali tra i cinque figli. In questo modo, infatti, i figli minori avrebbero la maggioranza assoluta di Mediaset.
Nelle mani di Spinelli la continuità aziendale di Mediaset
E’ difficile pensare che nell’atto contente le ultime volontà di Silvio Berlusconi venga sancita una rivoluzione interna all’azienda. E’ più facile credere che Marina e Pier Silvio – la prima è Presidente di Fininvest, il secondo Amministratore delegato di Mediaset – mantengano un capitale azionario sullo stesso livello degli altri. Berlusconi potrebbe seguire il “modello Del Vecchio”. Il patron di Luxottica aveva introdotto nel testamento dello scorso anno un sistema di regole per la gestione della società, così da evitare dissidi familiari. Attraverso le mani anche di Giuseppe Spinelli passano dunque i 7 miliardi di dollari del patrimonio di Berlusconi. A giorni dovremmo scoprire dove finirà la “roba” dell’uomo più importante degli ultimi trent’anni di storia italiana.