È atteso entro la fine di maggio il via libera al Green Pass che permetterà di incrementare i viaggi all’interno del nostro Paese e fuori.
Per poter viaggiare con assoluta libertà, in attesa del ‘lasciapassare’ internazionale per guariti e vaccinati, è in arrivo il Green Pass. Proprio in vista dell’estate 2021, il Green Pass permetterà gli spostamenti in Europa e in Italia tra le regioni, da Nord a Sud.
Green Pass in Italia
Il Governo Draghi vuole accelerare il processo di produzione sulla certificazione verde nazionale, in arrivo per metà maggio, per permettere la ripartenza del turismo nel nostro Paese.
Il Green Pass altro non è che un pass verde nazionale con regole chiare e semplici per viaggi in totale sicurezza. Con esso, nell’ultimo decreto varato dal governo, dal 26 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra le regioni in zona arancione o gialla. Quindi, il pass verde consentirà spostamenti più fluidi anche se si tratta di zone a rischio moderato/alto di contagio.
Oltre ai casi i quali richiedono l’autocertificazione, come comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o emergenze, il Green Pass servirà per attestare tre semplici requisiti:
– avvenuta vaccinazione (ciclo completo) da non oltre sei mesi con certificato relativo rilasciato dalla Regione o dalla ASL;
– certificato di guarigione da Covid-19 e/o di fine isolamento da non oltre sei mesi rilasciato dalla ASL;
– esito negativo di un tampone eseguito da non oltre 48 ore.
Questi saranno i tre semplici requisiti per ottenere il lasciapassare agli spostamenti anche tra regioni in zona arancione o rossa. Il pass sarà necessario tanto per gli adulti quanto per i minori, tranne per i bambini con età inferiore ai due anni. Il Green Pass, secondo quanto detto da palazzo Chigi, rilasciato dagli Stati membri dell’Unione Europea, sarà valido in Italia; mentre quelle di uno Stato terzo solo se la vaccinazione sarà riconosciuta come uguale a quella valida sul territorio nazionale.
Il Green Pass Italiano sarà utilizzabile per i residenti in Italia che vorranno viaggiare all’interno del nostro Paese e sarà valido anche per i turisti non italiani che si recheranno nel nostro Paese. Inoltre, con il pass verde si eviterà di sottoporsi a quarantene.
La Liguria anticipa tutti: già validi i certificati richiesti
In Liguria, in attesa dell’approvazione del Green Pass, sono già validi i certificati di avvenuta vaccinazione, di avvenuta guarigione o di tampone negativo per garantire gli spostamenti.
Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti decide così, nel frattempo, di emettere un’ordinanza secondo la quale i documenti rilasciati dalle ASL Ligure dopo il ciclo completo di vaccinazione, guarigione da Covid-19 e tampone negativo sono già validi tanto quanto il Green Pass, il quale entrerà, invece, in vigore entro il 16 maggio 2021.
Green Pass in Europa
Oltre all’Italia, al momento i Paesi europei che inizieranno la fase sperimentale del pass verde entro fine maggio saranno Lettonia, Cipro, Irlanda, Romania, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia. I requisiti di ingresso nel proprio territorio verranno attuati da ogni Stato membro a seconda delle proprio decisioni; per il momento, il certificato attesterà l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 con rispettivo numero di dosi, l’avvenuta guarigione da Covid-19 con relativa presenza di anticorpi mediante Test Sierologico, oppure un tampone effettuato 48 ore prima che attesti l’esito negativo dello stesso.
Il sistema che produrrà i certificati sarà operativo dal prossimo 1° giugno e, una volta messo a punto il regolamento, il Green Pass sarà per legge un diritto di ogni cittadino europeo.
I dubbi sul Green Pass
Nonostante l’avvenuta spiegazione del funzionamento del Green Pass per potersi spostare liberamente, sono già sorti dubbi in riferimento a questa nuova proposta.
Innanzitutto, è bene sapere che i pass verde, che verranno rilasciati dalle autorità sanitarie e/o farmacie, non avranno tutti la stessa durata. Infatti, sono due i casi che presentano una durata differente rispetto all’altra:
– il Green Pass avrà una durata di 6 mesi solo se si possiede un certificato di avvenuta vaccinazione o guarigione da Covid-19 (sempre nei rispettivi 6 mesi e non oltre);
– avrà, invece, una durata di 48 ore solo nelle situazioni in cui si abbia effettuato un tampone antigienico. Se si dovesse contrarre il virus durante questo arco di tempo, il pass ovviamente non avrà validità.
Proprio a proposito del pass a seguito di un tampone, molti si dicono scettici e quasi contrari. Infatti, molti esperti pensano che, in realtà, questo pass non è del tutto garante di sicurezza, poichè non è possibile sapere cosà succederà nelle 48 ore successive al tampone e, quindi, al lascia passare che verrà dato.
Le titubanze sono presenti anche per quanto riguarda il pass a seguito di un certificato di avvenuta vaccinazione, poichè quest’ultimo, secondo molti, non garantirebbe la protezione al 100% da coloro che non presentano sintomi.
Proprio per questo motivo, gli esperti a riguardo consigliano di procedere con cautela per evitare un possibile aumento dei contagi a seguito del lascia passare per muoversi liberamente.