Nonostante il propagarsi della variante Delta e il rialzo dei contagi in molti Paesi del mondo, sono tanti gli italiani che non rinunciano alle vacanze all’estero. Per viaggiare durante una pandemia, però, è sempre utile conoscere perfettamente quali sono le regole di ingresso e di rientro nei vari Stati, e quali sono i documenti richiesti per muoversi con serenità. Una differenza sostanziale è giocata dall’area di destinazione. Dentro i confini Schengen le norme si assomigliano, nei Paesi extra-Ue, invece, possono cambiare da caso a caso. Ecco dunque quando si rende necessario il Green Pass e cosa serve per viaggiare all’estero.
Viaggiare all’estero in UE: il Green Pass e altre regole
Serve il Green Pass per viaggiare all’estero? Prima di porsi questa domanda bisogna osservare una regola di fondamentale importanza. Vige infatti un imperativo assoluto per chi intenda spostarsi durante la pandemia: tenere d’occhio il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri, e controllare la pagina Re-open Eu. Qualsiasi informazione potrebbe infatti essere modificata nel giro di poco tempo, in base all’evolversi della curva epidemiologica di ogni singolo Paese. È dunque bene affidarsi a siti sempre aggiornati.
Per muoversi nella Ue e nell’area Schengen, in generale, è necessario essere in possesso del Green Pass con doppia dose. Attenzione al parametro di validità: gli Stati hanno regole variabili in proposito. Affinché il Green Pass sia valido, infatti, bisogna aver ricevuto la seconda dose entro un periodo che varia tra 7 e 14 giorni, ma a definire il range valido è ogni singolo Paese.
Documenti aggiuntivi al Green Pass per viaggiare all’estero in UE
In alcuni Stati dell’Unione Europea, unitamente al Green Pass, vengono richiesti ulteriori documenti. Bisogna inoltre compilarli entro le tempistiche previste dalle leggi, pena l’annullamento del viaggio.
Grecia con il Passenger Locator Form
Il Plf, Passenger Locator Form, è un questionario online che va compilato entro le 23.59 del giorno prima dell’arrivo. I turisti devono comunque esibire il Green Pass Ue, che consiste in test covid con esito negativo: o molecolare entro 72 ore prima dell’arrivo, o antigienico, 48 ore prima; o certificato di vaccinazione; oppure avvenuta guarigione.
Croazia, unica dose
Si può compilare il modulo Entercroatia prima della partenza per poter passare alla frontiera più velocemente. Ma le norme per accedere in Croazia sono più leggere: basta avere una sola dose di vaccino. L’importante è che siano trascorsi almeno 22 giorni dall’inoculazione.
Spagna con Qr code
Per viaggiare in Spagna si deve necessariamente completare un questionario online. Si può rintracciare al sito del ministero della salute spagnolo, oppure scaricando l’app Radar Covid. È inoltre richiesto: o certificato di vaccinazione, accettato se rilasciato 14 giorni dopo la seconda dose; oppure test con esito negativo effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo se molecolare, o 48 prima se antigenico.
Germania libera via terra, ma con Green Pass via aereo
In Germania si può liberamente entrare dall’Italia, dato che quest’ultima non rientra più tra le “zone a rischio” individuate dal governo tedesco. Se si entra via terra liberi tutti, ma viaggiando in aereo verrà comunque richiesto il Green Pass.
Francia con Eu Digital Covid
Si può viaggiare in Francia, dal primo luglio, se in possesso del documento Eu Digital Covid. Non vige nessuna restrizione se si esibisce il certificato di avvenuta vaccinazione, valido dai 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino, e da 28 in caso di vaccino monodose.
Malta: sì al Plf
Il governo maltese consente l’ingresso nel proprio territorio ai viaggiatori muniti di Pfl. Inoltre, bisogna essere completamente immunizzati, da 14 giorni. Tali norme a partire dal 14 luglio si estendono ai viaggiatori di età pari o superiore ai 12 anni.
Viaggiare all’estero in Paesi extra-Ue con o senza il Green Pass, come funziona
Se per viaggiare in Europa consultare i siti ufficiali del governo e delle ambasciate è importante, per spostarsi in Stati extra-Ue diventa cruciale. La Farnesina, infatti, invita i visitatori a prestare molta attenzione alle norme vigenti nei vari Paesi, che potrebbero comportare delle lunghe quarantene, ma anche complicare il rientro in Italia. Basta collegarsi al sito Viaggiare Sicuri, e inserire il nome della località per accedere a un documento specifico in cui sono elencate tutte le regole in vigore in materia di Covid-19. In generale, però, molti dei Paesi extra-Ue che sono mete ambite dagli Italiani sono al momento interdette ai residenti dell’Area Schengen.
Negli Stati Uniti non si può viaggiare
È tuttora sospesa la possibilità di ingresso negli USA per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran. Esistono alcune eccezioni, come chi è in possesso di visto diplomatico o in possesso di residenza.
Chi rientra tra le categorie accettate in ingresso dagli Stati Uniti deve comunque seguire una precisa prassi, con test antigienici per i vaccinati da effettuarsi a cadenze regolari durante il soggiorno, e isolamento di 10 giorni per i non vaccinati. Come gli Stati Uniti, altri Paesi sono interdetti all’Italia, tra gli altri: Cina, Giappone, Australia e Arabia Saudita.
Argentina solo con polizza assicurativa
Al momento i voli tra Roma e Buenos Aires sono autorizzati, per quanto però spesso vengano annullati con poco preavviso. Le categorie di persone autorizzate ad entrare nel Paese devono seguire le seguenti regole: presentare un’autocertificazione da compilare entro le 48 ore precedenti al viaggio; presentare un test PCR covid negativo effettuato nelle 72 ore precedenti al viaggio ed effettuare una quarantena obbligatoria di 7 giorni all’arrivo in Argentina; presentare una polizza di assicurazione sanitaria con copertura contro il covid, che includa ricovero o isolamento, per l’intera durata di permanenza nel Paese.
Le regole per l’Egitto
Dal 1 settembre i cittadini stranieri che intenderanno viaggiare in Egitto dovranno dotarsi di un certificato di test PCR (tampone) negativo al COVID-19 effettuato entro le 72 ore precedenti all’orario previsto di partenza del volo. Tutti i viaggiatori che sono in possesso di un certificato di vaccinazione per COVID19 sono esentati dall’obbligo di presentare il PCR negativo.