Da ottobre il raggio d’azione del Green pass si espanderà a nuovi settori. A dover presentare la certificazione verde non saranno più solo i clienti, gli spettatori, e chi accederà ai locali in qualità di fruitore. Ma ad esibire il Green pass, in autunno, saranno anche i dipendenti nei rispettivi luoghi di lavoro, pubblici o privati.
L’estensione del green pass è certa: ma da quando?
Sull’estensione del Green pass ai nuovi settori non ci sono dubbi. È stato lo stesso premier Mario Draghi, con estrema chiarezza, a dire: “Decideremo a chi estenderlo, non se estenderlo“. Il decreto è dunque al vaglio della cabina di regia, che dovrà tracciare i nuovi confini della certificazione. Per la sua entrata in vigore però si attenderà ancora qualche settimana. Dalle decisioni del vertice infatti dovrà trascorrere il tempo necessario per sottoporsi alla prima dose, e poi i 15 giorni dopo l’inoculazione necessari per l’entrata in vigore del Green pass.
Green pass nei luoghi di lavoro: sì per i dipendenti pubblici
Il ministro della Salute Roberto Speranza e il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Renato Brunetta stanno lavorando al green pass, affinché diventi obbligatorio per i dipendenti pubblici. “Il green pass è una patente di libertà – ha affermato il ministro Brunetta – Io lo estenderei a tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato“.
Tali misure riguardano già la scuola dove, per accedere, personale amministrativo, professori e tecnici devono esibire il documento verde. Per loro è stata pensata una misura ad hoc, affinché i controlli possano rispettare la privacy di ognuno e svolgersi agevolmente. La soluzione tecnica è stata fornita da Sogei. Al sito Sidi, inserendo le credenziali e il codice meccanografico dell’istituto, si potranno fare le verifiche. In un database ci saranno codici fiscali del personale e il semaforo verde o rosso, a indicare la completa o mancata vaccinazione. In questo modo si potrà tenere traccia anche dei giorni di “assenza ingiustificata”, che varranno agli insegnati sprovvisti di Green pass la sospensione dal servizio e dello stipendio.
Sì Green pass nei luoghi di lavoro privati, ma a carico di chi saranno i tamponi?
Nelle aziende private l’unica restrizione già in vigore riguarda l’accesso alle mense (tavoli al chiuso). Ma anche per loro è all’orizzonte l’estensione dei confini del Green pass. E subito emergono i dubbi del settore: chi garantirà i costi dei tamponi per consentire il lasciapassare anche ai lavoratori non vaccinati, e come saranno effettuati i controlli? Saranno a carico delle aziende o degli ‘enti bilaterali’? “Governo e Parlamento si assumano la responsabilità politica di prevedere l’obbligo vaccinale per tutti, obbligo previsto allo Stato solo per il personale sanitario” in modo da “evitare di produrre nei fatti divisioni nei luoghi di lavoro“, ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini.
Personale della ristorazione, piscine e palestre, al lavoro solo con il Green pass
Non faranno eccezione i dipendenti dei settori per i quali il Green pass è già stato imposto agli utenti. Si tratta dei gestori e dei lavoratori della ristorazione, di chi lavora nelle piscine, nelle palestre e nei trasporti a lunga percorrenza. Rimangono ancora esclusi, al momento, i viaggiatori e i lavoratori del trasporto pubblico locale, come bus, tram e metro.