Ucraina, l’acciaieria Azovstal ancora sotto attacco: cosa è successo? I russi hanno nuovamente bombardato l’impianto siderurgico di Mariupol nella notte tra domenica e lunedì. Continua l’evacuazione dei civili nascosti nel centro.
Ucraina, cosa è successo all’accaieria Azovstal: gli ultimi aggiornamenti
Continua l’assalto russo all’acciaieria Azovstal di Mariupol. Secondo fonti della sicurezza ucraina ed alcune emittenti televisive locali, le forze armate russe stanno continuando a bombardare il centro siderurgico, i cui sotterranei fanno da rifugio per centinaia di civili. L’ultimo attacco risale alla notte tra domenica e lunedì. Il Consiglio cittadino di Mariupol ha comunicato la prosecuzione degli sforzi di evacuazione dei civili sul canale Telegram del comune: “L’Onu e la Croce Rossa hanno confermato che a Mangush e a Lunacharsky le persone potranno salire su autobus in partenza da Mariupol. Potrete unirvi al convoglio d’evacuazione anche con il vostro mezzo”.
Almeno 100 i civili già evacuati, Zelensky: “Grati alla nostra squadra”
Sono almeno un centinaio i civili evacuati dalla centrale Avozstal negli ultimi due giorni. Lo annuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul suo profilo Twitter: “L’evacuazione dei civili dalla centrale Azovstal ha avuto inizio. Un primo gruppo di circa 100 persone si è già avviato verso una zona sicura. Domani li in contreremo in Zaporizhzhia. Siamo grati alla nostra squadra! Ora, insieme alle Nazioni Unite, sono al lavoro per evacuare altri civili dall’impianto”.
Evacuation of civilians from Azovstal began. The 1st group of about 100 people is already heading to the controlled area. Tomorrow we’ll meet them in Zaporizhzhia. Grateful to our team! Now they, together with #UN, are working on the evacuation of other civilians from the plant.
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) May 1, 2022
L’Onu ha confermato che, nella mattinata del primo maggio, circa 46 persone sono state prelevate ed evacuate dall’impianto siderurgico, che si aggiungono ai 20 civili portati via da Azovstal il 30 aprile secondo Kiev. Sempre nella giornata di ieri, un secondo gruppo di 14 persone ha raggiunto il resto dei civili in un centro d’accoglienza temporaneo. Secondo fonti interne alle forze armate ucraine, tuttavia, la situazione è ben lontana dall’essere risolta. Sarebbero infatti oltre mille i civili bloccati nell’acciaieria, insieme a circa 500 soldati feriti. Per i sopravvissuti la situazione sembra essere critica: sono intrappolati nell’impianto senza cibo, acqua o gas.