Hong Kong, cardinale prima arrestato e poi rilasciato: non sono tempi felici a Hon Kong per chi crede nella democrazia come Joseph Zen, cardinale di 90 anni, finito dietro le sbarre per qualche ora.
Hong Kong, cardinale arrestato: ecco il motivo
Nel luglio del 2020 a Hong Kong è stata diffusa la Legge di sicurezza nazionale cinese e da allora il fronte democratico ha rinunciato a proteste pubbliche per evitare l’arresto. Tuttavia, la polizia ha ripreso con le intimidazioni ed il movimento democratico non è rimasto in silenzio.
In tutto ciò, il cardinale Joseph Zen, 90 anni, è stato arrestato con l’accusa di collusione con forze straniere. Il cardinale insieme all’ex parlamentare dell’opposizione, Margaret Ng, e alla cantante, Denise Ho, riferisce il South China Morning Post, erano amministratori del “612 Humanitarian Relief Fund”, istituito per offrire assistenza finanziaria a coloro che erano coinvolti nelle proteste antigovernative del 2019.
“La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione”: questa era stata la nota diffusa subito dopo l’arresto del cardinale.
Rilasciato su cauzione
Joseph Zen è nato nel 1932 a Shanghai in una famiglia cattolica, si è rifugiato a Hong Kong quando Mao sconfisse i nazionalisti nel 1949, entrando nel seminario salesiano. Fu ordinato sacerdote a Torino nel 1961. Laureato in teologia e filosofia. Zen è diventato un punto di riferimento sia come guida spirituale della comunità cattolica di Hong Kong sia nel movimento democratico. È noto per essersi esposto in prima persona contro le brutalità della polizia e la pressione di Pechino sull’ex colonia.
Secondo quanto riferito dai media locali, Zen, 90 anni, è stato poi rilasciato su cauzione dalla polizia di Chai Wan. All’uscita, secondo quanto riportato dai media dell’ex colonia, non ha rilasciato commenti, ma è entrato subito in un’auto privata parcheggiata nelle vicinanze. L’alto prelato era accompagnato da cinque persone.
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