House of Gucci, cause legali avanzate dalla famiglia contro il film. I discendenti di Aldo Gucci hanno reso nota una lettera in cui annunciano di pensare ad azioni legali contro la pellicola diretta da Ridley Scott.
House of Gucci, cause legali
Negli Stati Uniti, il nuovo di Ridley Scott sulla famiglia Gucci è già uscito mentre in Italia si dovrà attendere il 15 dicembre. Intanto, già sono scoppiate le polemiche. Gli eredi di Aldo Gucci contro la produzione del nuovo film sul marchio di moda italiano, con protagonista Lady Gaga. “I membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell’immagine e della dignità loro e dei loro cari”, è la conclusione della lettera della famiglia Gucci preludio a delle cause legali.
Il film diretto da Ridley Scott racconta l’omicidio di Maurizio Gucci (interpretato da Adam Driver), voluto dalla moglie Patrizia Reggiani ( Lady Gaga), condannata come mandante del delitto. Gli eredi di Aldo Gucci (interpretato da Al Pacino), figlio del fondatore dello storico brand, hanno annunciato possibili azioni legali contro la produzione, lamentando una rappresentazione paradossale e poco accurata della vicenda, soprattutto nella parte in cui il film “arriva a suggerire toni indulgenti nei confronti di una donna che, definitivamente condannata per essere stata la mandante dell’omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta come una vittima che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista”.
La lettera della famiglia Gucci contro il film
Dunque, i discendenti della famiglia denunciano pubblicamente alcuni contenuti e passaggi del film di Ridley Scott. Il primo passo è stato pubblicare una lettera: “La famiglia Gucci, nel ramo discendenti di Aldo Gucci, prende atto dell’uscita del film House Of Gucci con sconcerto perché, nonostante l’opera affermi di voler raccontare la “vera storia” della famiglia, i timori suscitati dai trailer e dalle interviste rilasciate finora sono confermati: il film veicola una narrazione tutt’altro che accurata”. Secondo i discendenti di Aldo Gucci, la produzione del film “non si è curata di interpellare gli eredi prima di descrivere Aldo Gucci – presidente dell’azienda per trent’anni – e i membri della famiglia Gucci come teppisti, ignoranti insensibili al mondo che li circondava, attribuendo ai protagonisti delle note vicende toni e atteggiamenti che mai sono loro appartenuti. Ciò è estremamente penoso sotto un profilo umano e un insulto all’eredità su cui il marchio è costruito oggi”.
La famiglia si dice sconcertata nel vedere che nel film la donna condannata in via definitiva come organizzatrice della morte del marito venga dipinta come vittima di un modello di business oppressivo e maschilista. “Nei 70 anni di storia in cui è stata un’impresa familiare, Gucci è stata un’azienda inclusiva. Anzi, proprio negli anni ’80 – il contesto storico in cui è ambientato il film – erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranei ad essa, si annoverano la presidente di Gucci America, la Head of Global PR & Communication, e un membro del consiglio di amministrazione della società Gucci America”.