Tax freedom day 2022: ecco di cosa so tratta e perché può essere considerato il 7 giugno un giorno quanto meno tranquillo e sereno per gli italiani lavoratori.
Il 7 giugno è il Tax freedom day 2022: cos’è?
Il 7 giugno potrebbe essere considerato un giorno felice per gli italiani: è il Tax freedom day 2022. Il lunedì 6 giugno, si finiscono di versare le tasse e i contributi previdenziali allo Stato, mentre dal 7 scatta il “giorno di liberazione fiscale”. Nel pratico il lavoratore medio finisce di pagare i versamenti fiscali dell’anno (Irpef, Imu, Iva, Tari, addizionali varie, Irap, Ires, contributi previdenziali, ecc…) e inizia a guadagnare per sé.
L’Ufficio studi della CGIA sottolinea che quello del tax freedom day è che “un puro esercizio teorico che serve a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, l’eccesivo peso fiscale che grava sugli italiani”.
Quante tasse paghiamo?
Secondo i numeri forniti dalla Cgia di Mestre, nel 2021 il peso fiscale nel nostro Paese ha raggiunto la soglia record del 43,5%: l’Italia è al sesto posto tra i 27 Stati Ue dietro a Danimarca (48,1%), Francia (47,2%), Belgio (44,9%), Austria (43,8%) e Svezia (43,7%). La Germania si è attestata al 42,5%, la Spagna al 38,8%. L’anno scorso la media Ue si è attestata al 41,5%, due punti in meno rispetto all’Italia.
L’Ufficio studi, comunque, segnala che “questo picco record di pressione fiscale non è ascrivibile a un aumento del prelievo imposto l’anno scorso a famiglie e imprese, ma alla decisa crescita registrata dal Pil nazionale (oltre il 6,5%) che, dopo la caduta verticale registrata nel 2020 (-9%), ha contribuito ad aumentare notevolmente le entrate”. Nel 2022, dice la Cgia di Mestre, secondo il ministero dell’Economia lo Stato dovrebbe incassare quasi 40 miliardi d’imposte e contributi in più rispetto al 2021.
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