L’Avv. Prof. Francesco Rotondi Name Partner di LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners e Consigliere Esperto del CNEL è intervenuto nei giorni scorsi sulle pagine de Il Riformista per commentare la definizione delle note vicende connesse alla crisi dello stabilimento Bluetec di Termini Imerese.
Una vicenda che si è conclusa positivamente con un accordo e operazioni societarie organizzative e assistenziali, in grado di assicurare la migliore soluzione a una crisi. Si tratta tuttavia di qualcosa di più di una “storia di successo”.
“In oltre 30 anni di carriera – ha spiegato il giuslavorista – ho gestito centinaia di riorganizzazioni e crisi aziendali partendo dai terribili anni ‘90. Nessuna norma, nessun ammortizzatore sociale, ha mai dato vita a una “soluzione”. La sopravvivenza di un’impresa, la salvaguardia dell’occupazione, il cambiamento e progresso professionale, è stato sempre il risultato di un processo di condivisione. Certamente. La “soluzione” è stata trovata solo quando le parti sociali hanno reciprocamente abbandonato posizioni rigide, allontanando un’idea puramente “economica” della vita sociale, declinato l’ideologia pura e semplice e insieme hanno cercato una “soluzione”. Quando parlo di “soluzione” ovviamente mi riferisco a progetti di sviluppo e mantenimento dell’impresa e dell’occupazione, non ai grandi “incentivi” all’esodo”.
Fondamentale per il professore e avvocato è il ruolo che possono ricoprire le istituzioni. “Se poi al fianco delle parti sociali si trovano le istituzioni – che molto spesso, occorre dirlo, non ci sono state – il gioco è fatto. Lo “Stato” ritorna, si palesa e diventa attore principale e vincente. Non c’è alternativa. Quando ciò non accade, quando lo Stato è assente o – peggio – si schiera senza una visione del futuro e agisce solo come “politico”, questo risultato non si raggiunge. Quanto le OO.SS. interpretano un ruolo che non è il loro e quando l’imprenditore non si rende conto del ruolo sociale dell’impresa, questo risultato non si ottiene. Quando vi sono risultati come questo, i professionisti diventano garanti della legalità delle azioni poste in essere. Conosco bene la vicenda de qua, era gestita dal mio Studio, LabLaw, fino a pochi mesi fa e sono felice che gli avvocati Bonanni e Paone abbiano potuto partecipare alla conclusione di essa”.
Rotondi ha chiosato affermando che: “Le parti sociali e lo Stato devono dialogare, trattare, litigare ma con l’unico fine della salvaguardia dei lavoratori e dell’impresa ovvero di quegli elementi e pilastri della nostra società civile”.