Il Governo cancella micro tasse: la decisione riguarda alcuni piccoli tributi che coinvolgono passaporti, lauree e bolli auto.
Il Governo cancella micro tasse
Il Governo ha deciso di eliminare alcuni micro tasse: i pagamenti per il rilascio del passaporto, la marca da bollo e la domanda di laurea.
Il Messaggero scrive come il Governo si intervenuto con decisioni su piccole tasse e abbia messo “nero su bianco nel testo della legge delega di riforma del fisco, che a sua volta raccoglie (su questo come su molti altri punti) le conclusioni dell’indagine conoscitiva condotta dalle commissioni Finanze di Camera e Senato”.
Per passare dalle parole alla pratica ci vorrà qualche tempo. Tempo che servirà anche per scoprire “tra i tributi papabili per la cancellazione ce ne sono alcuni ben noti agli italiani, da quello che si paga per il rilascio del passaporto all’imposta sugli intrattenimenti, fino al cosiddetto superbollo per le auto più potenti”.
Draghi: “Questo governo non aumenta le tasse”
Il premier Mario Draghi sottolinea con decisione che il Governo non aumenta le tasse: “Il governo va avanti. L’azione del governo non può seguire il calendario elettorale, dobbiamo seguire il calendario negoziato con la Commissione europea per il Pnrr e per le raccomandazioni date dalla Commissione all’Italia. C’è una patrimoniale? No, la risposta è no: non c’è una patrimoniale. Questo governo non aumenta le tasse”. Queste le parole di Draghi in conferenza stampa dopo il vertice informale Ue in Slovenia.
Anche riguardo la riforma del catasto, il premier ha cercato di fare chiarezza: “Comunque, questo governo non tocca le case degli italiani: non le tocca. Ho detto sin dall’inizio che non avrei aumentato le tasse, sono passati 7 mesi e non le abbiamo aumentate. Abbiamo detto no alle richieste di farlo, un po’ di credibilità l’abbiamo acquisita. L’economia italiana era molto fiacca quando è entrata nella pandemia, ha avuto un trauma straordinario. Il crollo dell’economia italiana nel 2020 è tra i più alti dell’Ue se non il più alto. Ora l’economia è ripartita, non turbiamo questa ripresa con attacchi fiscali”.