Il virologo Matteo Bassetti esce allo scoperto dopo il “caos Green Pass” e rimarca come così concepito dal Governo non ottenga l’effetto sperato: aumentare le vaccinazioni. “Il green pass sul lavoro – ha infatti commentato sulla sua pagina Instagram – così come è oggi non ha nessun senso. L’abbiamo fatto diventare uno strumento non per invogliare la gente a fare i vaccini, ma per portare la gente a fare i tamponi. La soluzione invece è una sola: vaccinarsi!“. Bisogna decidere che cosa si deve fare con i luoghi di lavoro. Non tutti i luoghi di lavoro sono uguali per il rischio infettivo.
Green Pass alla francese: la proposta di Matteo Bassetti
Per il virologo Matteo Bassetti equiparare tamponi o vaccini non è possibile e si rischia di far diventare un green pass “uno strumento che agevola i tamponi, non la vaccinazione”. “O al lavoro va solamente chi è vaccinato – ha infatti aggiunto il virologo – oppure facciamo il Green Pass alla francese, dove unicamente nei luoghi di aggregazione tipo ristoranti, cinema, teatro, stadi, edifici pubblici c’è obbligo di Green Pass, ma rilasciato unicamente con la vaccinazione o con i tamponi, ma solo se non puoi fare la vaccinazione. Non puoi equiparare tampone e vaccinazione. Stiamo dando patenti di sicurezza dove non ce ne sono. Se deve essere uno strumento per far spendere alla gente duecento euro al mese di tampone, è una stupidaggine. Io così da medico non lo supporto”. Allungare poi la validità del tampone a 72 ore non ha senso. Diciamo allora che l’Italia non è pronta ad avere il Green Pass sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre, lo rimandiamo a data da destinarsi e lo lasciamo obbligatorio nei luoghi di aggregazione“.
Green Pass, Matteo Bassetti contro i tamponi
Il virologo Matteo Bassetti sbotta sui social contro le file per fare i tamponi in farmacia ed esorta i cittadini ad andare a farsi il vaccino. “Smettetela di tamponarvi ogni 2 giorni per evitare la vaccinazione, proteggetevi, mettetevi in sicurezza e consentite così alle farmacie di tornare a fare il loro lavoro. Che non è quello del tamponificio, ma quello della corretta cura del paziente nella gestione del farmaco, oltre che di funzione sociale e educatrice. Con tutta la gente che le sta affollando per fare il tampone rischiano di perdere di vista la loro missione”
Green Pass, Matteo Bassetti: “Cinema, bar e ristoranti e solo ai vaccinati”
Il Coronavirus in Italia cresce ed è necessario prendere delle contromisure. Lo afferma il virologo Matteo Bassetti, che lancia l’allarme per il futuro. “Contagi e ricoveri che hanno ricominciato a crescere con l’arrivo del freddo, lo certificano i dati – ha commentato sui social – e la campagna vaccinale si è ormai quasi del tutto fermata. Per quanto riguarda le prime dosi, solo 7 mila nuove iniezioni nelle scorse 24 ore, e con questo ritmo l’immunità di sicurezza si allontana”. Da qui Bassetti ha ammonito i politici. “L’ Italia è diventata un enorme tamponificio – ha aggiunto – ed è quindi venuto il momento di dare una stretta al Green Pass, togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a ristoranti, bar, attività sportive, teatri, cinema e stadi. Lo stesso si potrebbe fare per i luoghi di lavoro, ma limitando il certificato ai mestieri a contatto col pubblico per cui sarebbe opportuno introdurre l’obbligo vaccinale. L’anno scorso eravamo a 30 mila casi con una percentuale di positivi sui tamponi fatti del 16,3 per cento, ora siamo a 5 mila casi e 1,3. I vaccini hanno cambiato tutto e a contagiarsi ora sono solo i non vaccinati. Non è il mio malaugurio, ma una certezza: la variante Delta li contagerà tutti. Il problema è che la loro libertà cozza con quella di tutti e con il sistema sanitario. Se i non vaccinati fossero 30 milioni anziché 7 avremmo la stessa situazione dell’anno scorso, gli ospedali pieni e le attività chiuse. Per questo io sarei per l’obbligo vaccinale e per stringere sul Green Pass per tenere i non vaccinati fuori dai luoghi di divertimento, sport e svago”.