Gli incendi in Italia non si arrestano. Il centro e il sud nelle ultime settimane sono messi in ginocchio dalla fiamme che non smettono di divampare.
Incendi in Italia: la Sicilia brucia
Il mese di agosto è iniziato malissimo per la regione Sicilia. La città di Catania e la provincia etnea sono state le più colpite, con una molteplicità di roghi che hanno infiammato i territori costieri e quelli delle campagne. I
l presidente della Regione Nello Musumeci chiede al governo la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile (richiesta cui il capo del Dipartimento ha risposto garantendo il massimo sostegno ma ribadendo anche che «la lotta attiva agli incendi è di competenza delle Regioni: non si tratta solo di spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento»), sono ancora molti gli interventi tesi a spegnere i focolai nel Catanese, mentre nel Palermitano i Canadair sono ancora in azione, insieme a vigili del fuoco e forestali da terra, per proteggere aziende agricole e abitazioni.
A Catania un vasto incendio ha creato grandi problemi in particolare nella la zona del mare — dai famosi lidi della Plaja alla zona industriale, alle periferie a sud della città. Colpiti duramente e gli imprenditori che dovranno fare i conti con i danni.
Gli abitanti della zona Fossa Creta sono stati fra i più colpiti, diverse le case evacuate. Centocinquanta persone bloccate dagli incendi in due zone marinare di Catania sono state salvate da mezzi navali e personale della Capitaneria di porto. Danneggiati anche numerosi terreni agricoli, decine di auto parcheggiate e molte abitazioni. Complessivamente sono state evacuate circa 200 persone.
Incendi in Calabria
Numerosi i roghi nei giorni scorsi divampati nella ragione Calabria. Circa 35 incendi, in particolare: 5 nella provincia di Catanzaro; 11 in quella di Cosenza; 13 a Reggio Calabria; 4 a Crotone; 2 a Vibo Valentia. Sono stati utilizzati 8 mezzi aerei e 43 le squadre di soccorso al lavoro con circa 200 uomini in campo.
Incendi in Puglia
Da giorni brucia il bosco Difesa Grande a Gravina in Puglia, sulla Murgia barese. “Nel primo pomeriggio di oggi – fa sapere il Comune – l’incendio che da qualche giorno interessa il bosco, e che nella serata di sabato era stato circoscritto, ha ripreso vigore, spinto dal vento e favorito dalle temperature torride. Valicata la linea lungo la quale, come trincea, erano attestati vigili del fuoco e personale Arif, le fiamme hanno assalito altre aree verdi di Difesa Grande”.
Il rogo probabilmente è partito dall’accensione incauta di stoppie su terreni privati e fino a ieri aveva già bruciato oltre 200 ettari.
Impiegati diversi mezzi aerei, con un Canadair, e sono al lavoro sul campo anche Polizia locale, carabinieri Forestali e Protezione civile comunale.
Incendi in Sardegna
Ancora qualche focolaio attivo nel Montuiferru in Sardegna, la zona dell’Oristanese che è stata colpita dal vasto incendio scoppiato venerdì scorso a Bonarcado, da un’auto che ha preso fuoco dopo un’incidente stradale.
La Sardegna nelle scorse settimane è stata duramente colpita dagli incendi. Addirittura Elisabetta Canalis è andata in soccorso della sua terra promovendo una raccolta fondi per aiutare la “sua” Sardegna.
Incendi in Italia, il capo della Protezione civile Curcio: “Chi appicca incendi è un criminale”
Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha fatto il punto della situazione degli incendi in Italia:“Abbiamo 30 richieste di concorso aereo e di queste in particolare 12 in Sicilia e 5 in Calabria, poi nelle altre Regioni. La Sicilia ha avviato la procedura di richiesta al dipartimento di protezione civile di attivarsi a supporto delle attività della regione . Alle ore 17 abbiamo convocato un’unità di crisi per contestualizzare la richiesta della regione Sicilia che prevederà un decreto del presidente del consiglio che verrà firmato a breve. Abbiamo preso atto delle necessità e invieremo delle squadre da terra, sia con squadre da altre regioni e il raddoppio del turno dei vigili del fuoco”.
Il capo della protezione civile lancia quindi anche un appello: “Gli incendi non scoppiano quasi mai da soli. Chi appicca incendi è un criminale – molti sono colposi: un gesto di distrazione, leggerezza o anche di maleducazione può trovare nella secchezza della vegetazione e nelle condizioni climatiche generali la sua propagazione. Su questo dobbiamo fare un appello importante: segnaliamo ogni piccolo incendio perché può portare situazioni più complicate”.