Gli incendi in Sardegna stanno mettendo in ginocchio un’intera isola. Un dramma che si sta consumando e sta creando grossi disagi ai cittadini della Sardegna.
Catastrofe ambientale e stato di emergenza in Sardegna per gli incendi
Gli incendi, divampati nelle ultime ore in Sardegna, hanno devastato 20.000 ettari di campagna. Sono oltre 1500 gli sfollati, numerosissimi gli animali carbonizzati, i campi coltivati sono ridotti in cenere, le aziende agricole danneggiate. È stato anche distrutto un olivastro millenario.
La mappa degli incendi
Le fiamme feroci si sono abbattute su 14 comuni della provincia di Oristano.
– Da quasi tre giorni le fiamme hanno messo in ginocchio il Montiferru, nell’Oristanese, riducendo in cenere oltre 20mila ettari di territorio.
- Le ultime fiamme si registrano a Calangianus, in località “Stazzo L’Agnulu” dove il Corpo forestale sta intervenendo con il supporto di 4 elicotteri
- Le fiamme intorno a Cuglieri sono state domate, ma resta qualche rogo è rimasto attivo per diverso tempo a Santu Lussurgiu e Suni.
- Il fuoco ha colpito anche nell’Oristanese fra Scano Montiferro, dove erano state evacuate oltre 400 persone, e Tresnuraghes.
- Lo stato di emergenza è stato chiesto da diversi comuni colpiti: Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Flussio, Modolo, Tinnura, Suni, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sagama, Macomer, Arzana e Villagrande.
“Quello a cui stiamo assistendo è un dramma di proporzioni enormi: ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati”. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, commenta a “La Stampa” i roghi che hanno colpito la Sardegna. “Chiederò a Draghi che una quota del Pnrr sia subito destinato a un grande progetto di riforestazione che rimargini queste terribili ferite”, aggiunge il governatore. Lo stesso Solinas ha fatto sapere che è arrivata anche l’approvazione dello stato di emergenza per i comuni più colpiti dalle fiamme.
Incendi in Sardegna, le possibili cause
Gli incendi continuano ad essere attivi in queste ore e lo sforzo dei Vigili del Fuoco è immenso. Fanno sapere dalla Sala operativa della stazione del Comando dei Vigili del Fuoco di Oristano che “si tratta di un unico rogo che si espande su più fronti”. Ma, assicurano che “l’apparato sta funzionando, anche se la situazione è abbastanza complessa perché c’è vento”. Sulle possibili cause è ancora presto per chiarirle ma non si esclude la pista dolosa.
Sembra che il primo grande rogo sia partito da un’auto incendiata tra venerdì sera e sabato mattina tra Bonacardo e Santu Lussurgiu, per poi propagarsi a un’azienda agropastorale. Poi complici il vento e le alte temperature sono divampati altri roghi per poi espandersi quasi a macchia d’olio.
Incendi in Sardegna, il cane difende le pecore contro le fiamme
Non solo i Vigili del Fuoco. A dare un contributo anche un cane che è rimasto fermo davanti al muretto per difendere le sue pecore. Questo cane pastore è diventato il simbolo degli incendi in Sardegna. Ora è ferito con ustioni alle zampe, ai polpastrelli e al muso, ma si salverà dicono i veterinari che lo hanno portato via di forza dal rogo che stava devastando la zona.
Il veterinario Angelo Delogu scrive su Facebook: «Tresnuraghes, rimasto fermo sul muretto mentre le fiamme lo avvolgevano… no non l’ho soppresso ,perché guarirà… stabilizzato e mandato in clinica per l’ospedalizzazione, perché qui nel frattempo ci si prepara al peggio …. Grazie a Nicola Pianu per la disponibilità…non ha il chip, dubito che succeda ma se qualcuno dovesse riconoscerlo si faccia sentire». Successivamente, il cane eroe è stato trasportato alla clinica veterinaria Duemari di Oristano per essere curato.