Incendi in Sicilia, stanno diminuendo notevolmente i roghi ma si fa la conta con i danni soprattutto per la diossina rilasciata nell’aria. Infatti, è scattato l’allarme da parte dell’Arpa che ha rilasciato una nota ufficiale.
Incendi in Sicilia, l’aria è inquinata
Gli incendi in Sicilia stanno notevolmente diminuendo, lasciando però delle conseguenze soprattutto nell’aria. In particolare il rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, ha fatto scattare l’ordinanza emessa dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che consentirà di “abbancare i rifiuti nella discarica all’interno dell’area ex Unieco” per un periodo non superiore a 15 giorni.
Nell’ordinanza si afferma che “in data 24/07/2023 24 divampava presso la Piattaforma di Bellolampo un incendio che si sviluppava nella IV Vasca, ma interessava anche la adiacente Vasca III Bis della discarica di Bellolampo”.
“Su quanto è accaduto a Bellolampo occorre la massima trasparenza a partire da quale vasche siano realmente andate a fuoco”, ha affermato il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Antonino Randazzo. Lagalla, prosegue Randazzo – dichiarava fino all’altro ieri che “l’unica vasca colpita dall’incendio era la quarta vasca. Su questo chiedo chiarezza così come ho chiesto con una nota ad Arpa e al Sindaco di sapere come intenderanno gestire quei rifiuti eventualmente bruciati in terza bis temporaneamente abbancati considerando che secondo indicazioni Arpa dovranno poi essere ribaltati, se il paur non prevederaà diversamente, nella costruenda settima vasca”.
L’allarme dell’Arpa sulla diossina
L’Arpa ha reso noto che il limite della diossina nell’aria è oltre 9 volte superiore a quello che mediamente si ritiene possa essere presente solitamente nei centri urbani. “I risultati ottenuti – sottolinea l’Arpa – riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato da attenzionare in termini di potenziale ricaduta sugli altri comparti ambientali. I valori di concentrazione riscontrati sono indicativi della presenza di una fonte emissiva locale”. Sono stati registrati 939 fentogrammi per metro cubo e se si sforano i 300 fentogrammi questo “indica la presenza di una fonte emissiva locale”.