Incontro governo Meloni e opposizioni a partire dalla tarda mattinata di martedì 9 maggio 2023. Il confronto sarà sul nodo delle riforme con la Meloni che ha già chiarito la sua posizione ma anche gli altri partiti hanno fatto sapere le proposte che porteranno sul tavolo.
Incontro governo Meloni e opposizioni su nodo riforme: il calendario
Oggi, 9 maggio 2023, c’è un faccia a faccia importante sul nodo delle riforme tra la premier Giorgia Meloni e le opposizioni. La premier incontrerà a partire dalle 12.30 i leader dei partiti di opposizione. Ecco il calendario con gli orari e i partiti che saranno ricevuti dal presidente del Consiglio:
- Alle 12.30 il primo confronto, con il Movimento Cinque Stelle
- Alle 14 sarà la volta del Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche
- Alle 15.15 toccherà al Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe
- Alle 16.15 Meloni incontra la delegazione di +Europa
- Alle 17.30 toccherà al Gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra
- Alle 18.30 l’incontro con il Gruppo del Partito Democratico.
Le proposte dei partiti
Il Partito Democratico ha fatto sapere che sarà disponibile a lavorare con il Governo sui fatti concreti: “Ci confronteremo sui temi e porteremo una posizione ma la convocazione non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr”.
Giuseppe Conte ha fatto sapere che “se per il Governo è prendere o lasciare il suo progetto, che peraltro ha già annunciato e che mi sembra molto avventuroso, allora è il governo che rompe il dialogo”. “Noi abbiamo delle ottime proposte utili per migliorare l’assetto costituzionale. Parlare di Aventino è fuori luogo”, aggiunge replicando alle parole di ieri di Antonio Tajani. “Il problema è cosa ci dirà il governo, se parliamo di una prospettiva di riforme costituzionali, che va al di là delle logiche di parte, il M5s guarda sempre agli interessi della comunità nazionale”.
Da + Europa il segretario Riccardo Magi conferma il sì “a interventi che aumentino la stabilità dei governi, senza stravolgere la nostra Costituzione. Il governo però – aggiunge – abbandoni la retorica del ‘presidenzialismo o morte'”. Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno annunciato le proposte che porteranno al tavolo. “Siamo d’accordo sull’idea del premierato e sull’idea di superare un bicameralismo che non funziona più. Sul presidenzialismo non siamo d’accordo”, spiega il leader di Azione.
Da Alleanza Verdi e Sinistra, il segretario nazionale, Nicola Fratoianni, e Peppe De Cristofaro si dicono contrari a “misure che rafforzino l’esecutivo a scapito della qualità della nostra democrazia. Andremo all’incontro rimanendo fortemente critici sia con l’impostazione, questa non è materia governativa ma parlamentare, che con le proposte della destra che mirano a spostare il potere verso l’esecutivo ai danni del Parlamento. Ma soprattutto non siamo disponibili a riforme che mettano in mora il ruolo del presidente della Repubblica, unico garante dell’unità d’Italia, o che spacchino il paese come la scellerata autonomia differenziata di Calderoli”, afferma il capogruppo al Senato.