Influenza: continua il boom di contagi e non solo tra i più piccoli. Alcune regioni sono in affanno per i molti accessi al pronto soccorso. Addirittura, si parla anche della possibilità di zone rosse in determinate situazioni.
Influenza, boom di casi
Il nuovo anno si è aperto con un boom di casi di influenza che preoccupa gli esperti. “Guardando i dati dell’incidenza delle sindromi influenzali che nell’ultima settimana è risultata sostanzialmente stabile, ai livelli alti della precedente, sembriamo essere vicini al picco“, sono state le parole all’Adnkronos Salute di Giovanni Rezza, ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “In questa settimana sembriamo essere vicini al picco, ma è una curva” molto alta “con un’incidenza molto elevata che rende probabile una lunga coda – sottolinea l’esperto –. Considerando che ci sono stati giorni di festa”, con il ritorno alle attività lavorative e con il rientro di bimbi e ragazzi nelle scuole “potrebbe crescere un po’. Ma se non è arrivato il picco, ci siamo vicini”. Secondo i dati dell’Iss, nell’ultima settimana dell’anno sono stati poco più di 1 milione le persone costrette a letto da virus respiratori (e più di un terzo influenzali).
Alcune regioni a rischio zona rossa
L’incidenza dell’influenza è stata pari a 17,5 casi per mille abitanti e i più colpiti sono ancora i bambini (48,7 casi ogni mille). Ci sono alcune regioni più delle altre che preoccupano: la Campania (25,4), Friuli-Venezia Giulia (23,69) e Umbria (22,93). Non solo perché si registra caos ed emergenza nei pronto soccorso del Lazio e della Lombardia.
Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie infettive dell’Iss, ha lanciato l’allerta: “L’incidenza delle sindromi simil influenzali si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo. E’ ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”. Le raccomandazioni dell’Iss, oltre alle vaccinazioni, sono per “una sana prudenza nei comportamenti” e perché non si assumano antibiotici “se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario“.
Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Santobono di Napoli ha lanciato un appello: “La situazione comincia a diventare molto impegnativa, il numero di accessi al pronto soccorso è quasi raddoppiato”. “Stiamo vivendo il picco massimo del virus respiratorio sinciziale che – spiega – porta bronchioliti nei bambini più piccoli, avverte. La paura è alta, la Campania rischia di diventare una ‘zona rossa’ per l’alto numero dei contagi”.
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