È flop per Italexit di Paragone, fermo al 2% e fuori dal Parlamento: “Speravamo in una maggiore affluenza”. Bocciata dagli elettori la proposta anti-tutto dell’ex grillino, che da la colpa all’astensionismo: “Non è un bene per la democrazia”.
Niente da fare per Paragone, Italexit fa flop e resta sotto al 2%: è fuori dal Parlamento
Nulla di fatto per Italexit: il partito euroscettico è escluso dal Parlamento. Il movimento fondato dall’ex pentastellato Gianluigi Paragone non ha raggiunto la soglia di sbarramento, fermandosi appena sotto al 2%. Italexit ha raccolto l’1,87% al Senato e l’1,91% alla Camera dei Deputati, non abbastanza per assicurarsi dei seggi in Parlamento. Un risultato molto modesto rispetto alle aspettative del leader del partito, che ad inizio settembre dichiarava: “Cerchiamo di arrivare al 4-5%, se è lecito fantasticare. Sono assolutamente convinto di superare la soglia di sbarramento. Vedo l’entusiasmo che stiamo generando in giro per l’Italia, i sondaggi ci dicono che il trend è in crescita”. È una sconfitta per l’estremismo anti-Europa e anti-vaccinista. Il programma di Paragone prometteva infatti l’uscita dall’Unione Europea e dall’OMS, oltre all’abolizione di Green Pass, obbligo vaccinale e dello scudo penale per i medici vaccinatori.
Paragone deluso dall’astensionismo: “Non è un bene per la democrazia”
Gianluigi Paragone ha commentato la sconfitta del suo movimento, mettendo l’accento sul crollo dell’affluenza a queste ultime elezioni politiche, in cui ha votato solo il 63,91% degli aventi diritto. “La nostra scommessa era superare la soglia di sbarramento.” -ha dichiarato il leader di Italexit ai microfoni di La7- “Speravamo in un’affluenza decisamente superiore. Non credo che alla fine sia un bene per la democrazia un’affluenza così bassa. Io sono sicuro che lì dentro c’è un paese che ha già capito come andranno a finire le cose nell’economia reale. Un paese preoccupato che non trova nella proposta politica né una risposta né la spinta per andare al voto”.