Italia in guerra e quanti soldati sta pensando di inviare: i paesi della Nato stanno decidendo oltre alle sanzioni da infliggere alla Russia, anche che tipo di apporto militare inviare in difesa dell’Ucraina.
Italia in guerra?
L’Italia però, benché non ufficialmente in guerra, parteciperà in qualche modo alla guerra in corso in Ucraina. Stati Uniti, Regno Unito e altri paesi europei, infatti, hanno già fornito aiuti militari a Kiev in previsione dell’attacco russo ed è possibile che questi saranno aumentati.
Già sulle sanzioni in arrivo contro la Russia, Draghi è stato chiaro. “Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso in cui la Russia avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione“.
Ad ogni modo, ha affermato ancora il premier, “le azioni del governo russo rendono impossibile dialogo con la Russia, Italia e alleati chiedono di porre fine ad azione militare”.
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Quanti militari sono pronti a partire
Ecco che si inizia a parlare i numeri e di aiuti concreti anche dal punti di vista militare. L’Italia dovrebbe mettere a disposizione della Nato fino ad altri 1500 uomini, che potrebbero essere schierati tra Polonia e Paesi baltici. Si aggiungerebbero ai 300 su cui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha già dato il via libera per partecipare al Battle Group in Ungheria.
Il premier Mario Draghi alla Camera ha informato quanti soldati italiani saranno mandati in Ucraina: “Siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili. Le forze saranno impiegate nell’area di responsabilità della Nato e non c’è nessuna autorizzazione implicita dell’attraversamento dei confini”. Aggiungendo che “L’Italia e la Nato vogliono trasmettere un messaggio di unità e solidarietà alla causa ucraina e di difesa dell’architettura di sicurezza europea”.
Ovviamente, se la Russia dovesse avanzare ed invadere anche i Paesi già presenti nella Nato, allora l’intervento militare degli Stati dell’Alleanza Atlantica sarebbe più massiccio, concreto e deciso.
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