Izzo è stato condannato a 5 anni di reclusione dalla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. Il calciatore del Monza è stato coinvolto nella combine di alcune partite.
Izzo condannato a 5 anni di carcere
Armando Izzo, difensore del Monza, è stato condannato in primo grado a 5 anni di carcere. Dopo la notizia, lo stesso difensore di origini napoletane ha scritto un messaggio sui social: “Credo nella giustizia e sono sicuro che verrà dimostrata la mia assoluta estraneità all’ambiente criminale. Non smetto di combattere”.
“AC Monza ha appreso che il proprio tesserato Armando Izzo è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. AC Monza esprime totale vicinanza e supporto ad Armando, convinta della sua estraneità all’ambiente criminale. Gli avvocati del calciatore sono delusi dalla sentenza e attendono di leggerne le motivazioni; dopodiché presenteranno appello”.
Quali sono le accuse e cosa avrebbe fatto il calciatore del Monza
Izzo avrebbe accettato la promessa di una somma di denaro, scrive il pm nei capi d’accusa “quale compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione predetta”. Il nome di Izzo torna in alcune intercettazioni: “È un nostro parente, essendo nipote di Salvatore Petriccione. Già quando militava nella Triestina, vi fu un abbozzo di combine in cui mio fratello Umberto accompagnato da Mario Pacciarelli andarono a Trieste sapendo che la società non pagava gli stipendi ai giocatori per vedere se si poteva far qualcosa, ma senza risultato”. Il calciatore del Monza è accusato di associazione camorristica e frode sportiva. Il coinvolgimento di Izzo nel processo nato dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia sul clan camorristico Vanella Grassi riguardava presunti casi di partite combinate, risalenti al campionato di Serie B 2013-2014 quando Izzo militava nell’Avellino.
“Ho piena fiducia nell’innocenza del giocatore. Sappiamo che non c’entra nulla e lotteremo con tutte le nostre forze per cercare di far capire qual è la realtà. Da tutte le intercettazioni si evince che Izzo non è al corrente di nulla; non so quindi in che modo il giudice ha potuto pensare di dargli una condanna. Io sono sicuro del fatto che verrà scagionato”. Così l’agente di Izzo, Vincenzo Pisacane, a Calciomercato.com. “Non capiamo come possa essere successo se due capi d’accusa su tre sono caduti per non aver commesso il fatto, ma a quanto pare la giustizia italiana prevede anche questo. Io però mi chiedo come fa a far parte di un clan se su due delle tre accuse risulta innocente?”.
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