Julia Ituma è la pallavolista italiana morta in Turchia, mentre era in trasferta con la sua squadra di Novara. Tra le ipotesi della tragedia avanza quella del suicidio, anche se la madre non vuole credere a questa pista.
Julia Ituma, causa morte e autopsia sul corpo della pallavolista
Julia Ituma era una giovane pallavolista italiana, precipitata dalla finestra della stanza dell’hotel di Istanbul dove alloggiava con la squadra che ieri ha giocato e perso la gara di ritorno dei quarti di Champions League contro l’Eczacibasi. L’autopsia sul corpo della ragazza è stata effettuate ed adesso serviranno alcuni giorni per essere tradotti i risultati in italiano. La salma di Ituma rientrerà in Italia nei prossimi giorni e i funerali si svolgeranno lunedì o martedì pomeriggio nella parrocchia San Filippo Neri di Milano, nel quartiere della Bovisa, dove la giovane pallavolista era cresciuta.
Intanto, tra le cause della morte avanza l’ipotesi di suicidio. Secondo quanto riporta ancora ‘Hurriyet’, aveva detto ai suoi compagni di squadra e all’allenatore di non stare bene e avrebbe quindi scritto ‘arrivederci’ nel gruppo WhatsApp poco prima della morte. La sua compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, ha dichiarato: “Abbiamo parlato fino all’1.30. Poi mi sono addormentata. Sono stata informata di quanto accaduto solo la mattina”. In alcune immagini diffuse dell’albergo, si vede in una sequenza la pallavolista vagare per il corridoio, sedersi a terra e mettersi le mani alla testa, per poi rientrare in stanza e chiacchierare con la compagna di stanza.
La madre non crede al suicidio
“Era così forte, la mia ragazza, che non posso credere che si sia voluta buttare da una finestra. E poi qualcuno mi ha detto che era un balcone, insomma io voglio vedere con i miei occhi, i documenti, il posto. E Julia”, queste le parole di Elizabeth, la mamma di Julia Ituma, prima di partire per la Turchia. Le due avevano parlato a telefono dopo la partita e prima della tragedia: “Mi ha detto: mamma, abbiamo perso. Io ho fatto due punti, ma la squadra ha fatto schifo” le parole riportate da Repubblica.
La madre non crede al suicidio della figlia. “Era forte, come sempre. Era una ragazza molto forte, e non solo in campo“. Poi, ancora: “La sua compagna di stanza non ha sentito niente? Mi sembra impossibile (Lucia dormiva ed è stata svegliata proprio dalla polizia, ndr) – dice la mamma – Io non sono ancora riuscita a piangere, perché non ci credo ancora. A Pasqua eravamo insieme, abbiamo festeggiato con la famiglia, noi e i suoi fratelli. Julia era contenta”.