Tensione tra Kosovo e Serbia, cosa sta succedendo al confine? Continuano le proteste della popolazione serba nel nord del Kosovo, con esplosioni e spari nella notte nei pressi del villaggio serbo di Rudare. Scuole serbe chiuse a partire da oggi. Il premier kosovaro: “Siamo un governo di pace, la Serbia una minaccia costante”.
Alta tensione al confine tra Kosovo e Serbia: cosa sta succedendo?
Sale la tensione tra la Serbia e il Kosovo. La tv pubblica serba Rts segnala spari a raffica ed esplosioni nella notte nei pressi del villaggio di Rudare, al confine tra i due paesi. Nel Kosovo del Nord continuano le proteste della locale popolazione serba, che ha eretto barricate e posti di blocco dopo l’arresto di un ex agente serbo da parte della polizia kosovara. L’ex poliziotto si era dimesso in segno di protesta lo scorso novembre insieme a molti altri colleghi e funzionari pubblici di origine serba, per richiedere il rispetto degli accordi di Bruxxells del 2013. A partire da oggi le scuole operanti nel sistema di istruzione serbo resteranno chiuse. Restano attive nelle zone più a rischio pattuglie della forza Nato, Kfor, e della missione civile europea, Eulex. A causa delle tensioni degli ultimi giorni, il Kosovo ha rimandato le elezioni locali al prossimo 23 aprile.
Ultimatum dal Kosovo, la reazione della Serbia: “Barricate un appello di pace
Il premier kosovaro Albin Kurti ha dato un ultimatum ai manifestanti serbi, dando tempo fino a stasera per rimuovere le barricate prima dell’intervento armato: “Le strutture di sicurezza del Kosovo, guidate dalle Unità speciali di polizia Njso, ora in stato di massima allerta, prenderanno tutte le misure per rimuovere le barricate nel nord”. Appelli per la rimozione arrivano da tutto l’Occidente, dall’UE agli Stati Uniti. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha reagito convocando una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Vucic sostiene che Kurti ha intenzione di “perseguitare il popolo serbo” e ha chiesto l’intervento della Nato a difesa dei serbi kosovari. “Le barricate sono un appello alla pace.” -afferma la prima ministra Ana Brnabic–“Un appello all’azione della comunità internazionale affinché inizi a fare il suo lavoro”.
Il premier kosovaro: “La Serbia è una minaccia costante”
Albin Kurti ha difeso il suo operato dando la colpa della tensione alla Serbia, che a sua detta minaccia una nuova guerra. “Il passato deve rimanere tale.” -afferma Kurti- “Noi siamo un governo di pace che vuole garantire la sicurezza per tutti i cittadini senza distinzione di etnia, religione, sesso o età. La militarizzazione della Serbia nel corso degli anni ci ha portato a questa situazione. La dirigenza di Belgrado oggi parla e si comporta come 23 anni fa, è guidata dagli stessi politici. Le azioni della Serbia costituiscono minacce costanti. La pace in Kosovo è arrivata dopo la nostra guerra e l’aiuto dell’alleanza, al termine di un regime genocida”.