Con il termine pietra filosofale o pietra dei filosofi (in latino lapis philosophorum) si intende un amuleto della storia dell’alchimia capace di tramutare i metalli in oro, o di produrre l’elisir di lunga vita. Ma la pietra filosofale esiste o è solo un oggetto leggendario?
La pietra filosofale esiste?
Il concetto di Pietra Filosofale parrebbe aver origine dall’alchimista musulmano Jabir ibn Hayyan, che analizzò ciascuno dei quattro elementi aristotelici (fuoco, acqua, terra, aria) nelle qualità basilari: caldo, freddo, secco e umido. Secondo questo schema, il fuoco era caldo e secco, la terra fredda e secca, l’acqua fredda e umida, e l’aria calda e umida. Teorizzò inoltre che ogni metallo fosse una combinazione di questi quattro principi, contrapposti a coppie.
Al di là delle valenze chimiche, la pietra filosofale è sempre stata raffigurata a forma di uovo per il suo significato cosmologico.
Per secoli e secoli alchimisti e scienziati continuarono a rivolgere moltissimi sforzi alla ricerca della pietra, specie durante il Rinascimento. Nomi illustri della storia della filosofia come Aristotele, Pitagora, Paracelso e Flamel hanno lavorato per cercare la pietra. La sua esistenza, però, non è mai stata dimostrata.
Pietra filosofale: simbolo e proprietà
Secondo le tradizioni che si sono tramandate, questo oggetto avrebbe delle qualità molto apprezzate (e ricercate) dagli esseri umani tanto che possono essere riassunte in questo breve elenco.
- Fornire un elisir di lunga vita capace di dare l’immortalità a chi lo beve (un significato ripreso anche in Harry Potter e la pietra filosofale)
- Fare acquisire onniscienza del passato e del futuro
- La possibilità di far diventare oro i metalli vili
Storia della pietra: come crearla?
Secondo le credenze filosofiche tramandate, la pietra filosofale era il simbolo della molteplicità dell’universo che si riversava in un solo elemento. La convinzione era che tutti gli elementi potessero essere in qualche modo racchiusi un una sostanza aurea primordiale. La pietra filosofale sarebbe quindi il risultato della sintesi di due polarità contrapposte: il mercurio da una parte e lo zolfo dall’altra. I diversi elementi andrebbero scomposti nella loro sostanza originaria – chiamata Acqua Remota – per poi ricomporli nuovamente in una sintesi superiore (secondo il motto solve et coagula) che dava come risultato una linfa vitale che ritraeva l’anima del mondo. Tale risultato ottenuto andava poi permeato con gli influssi astrologici in modo realizzare quelle nozze chimiche che danno luogo alla pietra filosofale.