Le power bank possono esplodere? Dopo l’incidente all’Istituto Alberghiero di Lambrate, sono in molti a farsi domande sui rischi e sul funzionamento dei caricabatterie portatili. Cosa sono? Come sono fatti? Come evitare incidenti?
L’incidente a Lambrate, esplode una power bank tra i banchi di scuola
Il 30 maggio 2022 un clamoroso incidente ha scosso una seconda dell’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci di Lambrate, a Milano. Il power bank di una studentessa si è surriscaldato nel suo zaino ed è esploso, generando una nuvola di fumo che si è poi sprigionata nell’aula. Sono sette i ragazzi tra i 15 e i 16 anni soccorsi dai sanitari del 118 per aver inalato i fumi. Oltre a loro anche l’insegnante di Scienze dell’Alimentazione. Due degli studenti sono stati portati alla clinica De Marchi per indagare su una possibile intossicazione. Il preside dell’Istituto, Luigi Costanzo, ha rassicurato i giornalisti: “Solo uno spavento. Abbiamo subito spalancato le finestre per disperdere il fumo. I ragazzi si sono impressionati per questa power bank in uno zaino dal quale usciva del fumo, ora è tutto sotto controllo”.
Power bank: possono esplodere? Cosa sono? Tutti i rischi e le cause
Ma cosa è successo esattamente? Cosa sono le power bank e perché c’è il rischio che esplodano? Le power bank sono letteralmente dei caricabatterie portatili. Sono dotati di una batteria interna ricaricabile con la quale è possibile trasferire energia ai propri dispositivi anche in assenza di una presa elettrica. In un’era in cui smartphone e tablet si fanno sempre più sottili, ma che si scaricano sempre più facilmente, le power bank sono presto diventate uno strumento comodo e immancabile nella vita di tutti i giorni.
Di fatto tuttavia restano delle batterie al litio che, sebbene in casi comunque rarissimi, presentano il rischio di esplosione. Per generare energia, una batteria al litio crea calore che, se cresce in modo incontrollato, può provocare una fuga termica. In questi casi la fuga può portare a piccoli incendi o addirittura all’esplosione della power bank. Tale aumento incontrollato di calore non è la norma, ed è spesso conseguenza di difetti di progettazione o anche di materiali scadenti o assemblaggio mediocre delle componenti. L’esplosione può essere causata anche da guasti improvvisi frutto di urti o eccessive sollecitazioni esterne.
Come prevenire incidenti?
Bisogna sempre fare particolare attenzione al prezzo delle power bank acquistate. In alcuni casi i produttori, nel tentativo di essere più competitivi sul mercato, potrebbero servirsi di batterie scadenti o riciclate. È importante controllare bene rivenditori e produttori prima di procedere all’acquisto, accecati dalla convenienza. Di norma, come ogni altro dispositivo dotato di batteria al litio, anche una power bank di qualità dovrebbe essere dotata di sistemi di protezione e controllo della temperatura. Si può verificare la presenza di questi sistemi controllandone le schede delle caratteristiche, o verificando che siano presenti le certificazioni di garanzia qualitativa.
È importante inoltre avere molta cura della propria power bank, evitando di sottoporla a sollecitazioni estreme. Lasciarla sotto al sole o in un ambiente troppo caldo può portare a danneggiamenti e surriscaldamenti. Anche lasciarla in carica per periodi troppo lunghi può presentare dei rischi per l’integrità del caricabatterie. In caso di surriscaldamento eccessivo, secondo i siti specializzati, è bene tenere d’occhio la power bank. Se presenta rigonfiamenti insoliti, o emette sibili od odore di bruciato, va staccata immediatamente da ogni fonte energetica e portata all’aperto. Se invece emette fumo o scintille è il caso di allontanarsi.