Le sorelle Mussolini si sono scontrate a distanza sul tema della maternità surrogata. Prima le parole di Alessandra a cui hanno fatto seguito quelle di Rachele che è consigliera comunale con Fratelli d’Italia a Roma.
Le sorelle Mussolini si scontrano sulla maternità surrogata
Scontro tra le sorelle Mussolini sulla maternità surrogata. Si parte da Alessandra: l’esponente di Forza Italia dunque chiede che “gli Stati membri registrino gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene, sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello internazionale in uno Stato membro da uno o due genitori”.
“Compito dell’Ue è proprio quello di armonizzare le norme tra gli Stati membri e stimolare il raggiungimento di maggiori diritti civili che sono diritti individuali”, ha aggiunto. “Il diritto – ha continuato – può solo lambire l’isola della famiglia ma non può inserirsi nelle famiglie, i bambini devono essere difesi da tutto e da tutti”.
La consigliera Rachele contro Alessandra
Rachele Mussolini, consigliera comunale a Roma con Fratelli d’Italia ha commentato le dichiarazioni rilasciate dalla sorella a Bruxelles in tema di maternità surrogata, e ha detto all’Adnkronos: “Conosco solo dagli organi di stampa le opinioni di mia sorella – cambiate, anche radicalmente su certi temi – perché purtroppo da tanti anni non abbiamo rapporti, pur volendole io sempre bene. Non entro nel merito di quello che ha espresso. Personalmente sono assolutamente contraria all’utero in affitto, sebbene sia palese che i bambini tutti abbiano sempre gli stessi diritti“.
“Nella vita tutti possono cambiare idea – aggiunge Rachele Mussolini – e, da persona democratica, mi fa piacere che Alessandra sia libera di esprimere opinioni non condivise dalla quasi totalità dei suoi colleghi di partito. Tuttavia, credo che qualora si cambi idea in maniera così repentina su temi come la maternità surrogata, su cui siamo davvero tutti allineati nel centrodestra, forse ci si dovrebbe porre domande sull’appartenenza a un partito, che potrebbe non essere più la sua comunità politica di riferimento. Credo che mia sorella sia ormai arrivata a un punto in cui può dire tutto quello che le pare… ma è una questione di rispetto e queste sue opinioni non escludo possano scioccare gli esponenti della sua comunità politica e le persone che all’epoca la votarono”.