Letta e Bonaccini hanno avuto belle parole per la premier Giorgia Meloni. Tuttavia, il loro pensiero non è stato ben accolto da qualcuno interno al Pd. Dunque, un nuove polverone si è alzato tra le file dei dem.
Letta e Bonaccini parlano bene della Meloni
Enrico Letta sta facendo parlare molto dopo le sue ultime belle parole rilasciate in un’intervista al New York Times in cui parla così di Giorgia Meloni: “Meglio di quanto ci aspettassimo, segue le regole, la realtà è che è forte”. “È in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e dell’opposizione divisa”, ha aggiunto.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini. “Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace”, ha detto su La7. “Ha idee molto lontane e diverse dalle mie. Dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare un governo come quello italiano. Sono troppi pochi mesi che è partita. Anche quando critichiamo, io dico a tutti: usiamo misura nelle critiche”.
Insorge la polemica nel Pd
Le parole dei due rappresentanti del Pd, hanno sollevato un polverone interno. “C’è qualcosa che non va”, ha scritto su Facebook l’ex ministro dem Andrea Orlando. “Mettiamoci d’accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo?“.
Poi, arriva il commento anche di Elly Schlein, candidata anche lei alla segreteria del Pd: “Io credo che Giorgia Meloni non abbia ancora trovato la postura nel nuovo ruolo. Lo penso dal primo discorso che ha tenuto alla Camera e sulla vicenda Delmastro e Donzelli. Credo che la destra non abbia aumentato la portata del proprio consenso, ma ha saputo mantenerlo. Alle ultime politiche hanno preso gli stessi voti del 2018. Credo che non passerà molto tempo per la prossima delusione – aggiunge Schlein – Hanno fatto una manovra che colpisce i poveri, colpito le pensioni del ceto medio e delle donne, non hanno messo un euro agli enti locali, non un euro al trasporto pubblico e al Sud. Meloni ha scavalcato con il ddl Autonomia regioni e Parlamento per fare un favore alla Lega. Io penso che sia un governo che sta facendo male e che in Europa rischia di isolarci gettandosi tra le braccia del gruppo Visegrad”.
LEGGI ANCHE: Emilio Fede commenta l’assoluzione di Berlusconi: “Rivincita ma solo io ho perso tutto”