Chi è Lyudmyla Denisova, commissaria ai Diritti umani del Parlamento ucraino. Tra i più influenti politici di Kiev, ha ricoperto la posizioni di Ministra dell’Economia per la Repubblica di Crimea e di Ministra del Lavoro in Ucraina. In diversi appelli alla nazionale, ha denunciato le atrocità commesse in territorio ucraino dall’esercito russo: “Oltre un milione di cittadini deportati in Russia”.
Chi è Lyudmyla Denisova, vita e carriera della politica ucraina
Nata ad Arkhangelsk, in Russia, il 6 luglio 1960, Lyudmyla Denisova si laurea in legge nel 1995. Lavora prima come insegnante, poi nel tribunale provinciale di Akhangelsk prima di trasferirsi in Ucraina nel 1989. Qui diventa assistente legale per il Comitato Provinciale Crimeano d’Ucraina.
La sua carriera politica ha inizio nel 1998, quando diventa Ministra dell’Economia e delle Finanze per il governo autonomo della Crimea. Negli anni successivi ricopre le posizioni di capo del Dipartimento del Tesoro della Crimea e viene poi eletta come deputata al Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino. Dal 2007 al 2010, durante il secondo governo Timoshenko, viene scelta come Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel febbraio del 2014 ricopre di nuovo questa posizione, restando però in carica solo fino a dicembre. Qualche anno dopo, nel 2018, il parlamento ucraino la elegge Ombudsman, o “Commissario”, per i diritti umani.
La denuncia: “Un milione di cittadini deportati in Russia, più di 200mila bambini”
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Lyudmila Denisova si è fatta portavoce delle violazioni e degli atroci crimini commessi dai soldati russi sul territorio. Recentemente la commissaria ai Diritti umani ha denunciato in diretta nazionale la deportazione di innumerevoli cittadini. Lo ha dichiarato in diretta streaming, nel corso di uno degli incontri con i giornalisti all’Ukraine Media Center: “Il diritto alla vita è uno dei più importanti diritti violati nei territori dell’Ucraina. È in atto una mobilitazione forzata nei confronti del suo popolo“.
Secondo i dati presentati da Denisova, sarebbero oltre un milione e 185mila gli ucraini forzatamente strappati alle loro case e portati in Russia, tra cui 200mila bambini. “Abbiamo la prova che la deportazione forzata è stata preparata in anticipo.” -spiega la Ombudsman- “Ci sono fatti che confermano che la Russia aveva direttive per i propri distretti su quanti ucraini e dove deportarli“.
La commissaria ha poi parlato dei provvedimenti presi dal governo ucraino per contrastare le deportazioni, sottolineando l’entità senza precedenti della questione. “L’Ucraina si è fatta avanti con un’iniziativa per creare una commissione internazionale composta da difensori civici dei paesi confinanti con la Russia“ -ha affermato l’ex Ministra- “Abbiamo esperienza nel riportare i cittadini ucraini fuori dalla Russia attraverso paesi terzi. Ma non abbiamo mai avuto un numero così elevato. Parliamo di oltre un milione di cittadini nelle mani degli occupanti. Noi, ad oggi, abbiamo portato solo poche famiglie in dietro“.