Marina Ovsyannikova, chi è: la giornalista che ha deciso di affrontare Putin e la sua “dittatura” politica, ora sarebbe scomparsa, dopo essere stata arrestata per aver provato a sfidare con la verità il governo russo.
Marina Ovsyannikova, chi è la giornalista russa scomparsa
Marina Ovsyannikova ha 44 anni ed ha origini sia ucraine sia russe. Infatti, il padre è ucraino e la madre è russa. La sua carriera professionale è il giornalismo. Ha lavorato come redattrice delle edizioni locali nel tg russo Vremya.
Ha iniziato a lavorare per la televisione nel 1968 e da allora non si è più fermata fino al marzo 2022. La giornalista ha fatto irruzione nello studio del principale telegiornale russo, mentre era in diretta su Channel 1, la più importante emittente pubblica del paese e quella con più copertura sul territorio. Marina ha mostrato alle spalle della conduttrice un cartello polemico e piuttosto chiaro: “No alla guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi stanno mentendo”.
Scomparsa dopo la protesta tv contro la guerra
Oltre a mostrare il cartello, aveva anche registrato un video per raccontare la verità: “Quello che sta succedendo ora in Ucraina è un crimine e la Russia è il paese aggressore. La responsabilità di questa aggressione ricade sulla coscienza di un uomo, e quell’uomo è Vladimir Putin”.
In seguito, Marina Ovsyannikova è stata arrestata dalla polizia e si troverebbe sotto interrogatorio. In realtà, risulterebbe scomparsa. I suoi legali non riescono a contattarla. “Dopo 10 ore gli avvocati non sono ancora riusciti a trovare Marina Ovsyannikova”, scrive il sito dissidente bielorusso Belsat. Su Twitter sono tantissimi i messaggi che riportano “Gde Marina?”, ovvero “Dov’è Marina?“.
Ufficialmente Marina Ovsyannikova è stata arrestata per le sue “azioni pubbliche volte a screditare l’uso delle forze armate della Federazione Russa al fine di proteggere gli interessi della Federazione russa e dei suoi cittadini, mantenere la pace e la sicurezza internazionale”. Così ha riportato la Tass, l’agenzia stampa russa legata al Cremlino, dopo aver spiegato che la donna si trova al momento detenuta e che potrebbe essere accusata di aver screditato le azioni dell’esercito russo.
Venerdì 4 marzo, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge approvata dalla Duma di Stato che prevede fino a 15 anni di carcere per tutti coloro, cittadini russi o stranieri, che diffondono “notizie false” sul conflitto. Dunque, la giornalista dopo il suo gesto rischia davvero grosso.
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