Martina Ciontoli si trova nel carcere di Rebibbia da ormai un paio di mesi, da quando la Cassazione si è pronunciata condannando l’intera famiglia per l’omicidio di Marco Vannini.
In questo periodo trascorso nel penitenziario insieme alla madre la ragazza è visibilmente dimagrita e continua a ripetere ossessivamente la stessa domanda: “Quando usciamo? Voglio andare via da qui”.
Martina Ciontoli in carcere dopo l’omicidio del fidanzato
Da quasi due mesi Martina Ciontoli è detenuta insieme alla madre nel carcere di Rebibbia, a Roma, dopo il verdetto della Corte di Cassazione in merito all’omicidio del fidanzato Marco Vannini. Martina, così come la madre Maria Pezzillo e il fratello Federico, dovranno scontare una pena di 9 anni e 4 mesi con l’accusa di non aver chiesto subito soccorso dopo il ferimento del ragazzo.
Il padre, invece, che si trova insieme al figlio nel carcere di Regina Coeli, è stato condannato a 14 anni.
Dopo la sentenza la madre di Marco Vannini, Marina Conte, aveva detto: “Non finirà qua, io continuerò a portare in alto il nome di mio figlio, magari aprendo un’associazione per poter aiutare i giovani”.
Martina Ciontoli, visibilmente dimagrita, fa sempre la stessa domanda
Da quando si trova nel penitenziario, la ragazza avrebbe perso molto peso mostrandosi visibilmente deperita, con “il volto scavato e lo sguardo perso nel vuoto”.
Inoltre, da quanto si apprende, Martina Ciontoli ripete sempre la stessa domanda, quasi in maniera ossessiva: “Quando usciamo? Voglio andare via da qui“. Al suo sfogo si unisce quello della madre Maria Pezzillo che ripete senza sosta: “Vogliamo andare via di qui, è un’ingiustizia, non volevamo la morte di Marco”.