Unione Europea, le parole di Sergio Mattarella: “Non è la somma di umori e interessi nazionali”. Il Presidente della Repubblica ha tenuto un discorso a Cracovia, durante il quale ha lanciato un messaggio di coesione agli altri paesi membri: “Abbiamo secoli di tragedie alle spalle, non restiamo indifferenti di fronte all’Ucraina“.
Sergio Mattarella all’Unione Europea: “Non agiamo come una somma di umori e interessi nazionali”
Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha tenuto un discorso agli studenti dell’Università Jagellonica di Cracovia, in Polonia. Il Capo di Stato ha parlato in particolare dell’importanza di mantenere coesione di intenti nell’Unione Europea. In questo complicatissimo periodo storico, il Presidente ritiene fondamentale rafforzare le alleanze tra i paesi europei. Per Mattarella è necessario che l’UE segua il proprio cammino, non quello dettato da altre entità internazionali.
“Jean Monnet, uno degli ispiratori del processo di unificazione europea, ci ricordava, come è noto, che l’Europa si sarebbe fatta nelle crisi e sarebbe stato il risultato delle soluzioni che avrebbe avuto la capacità di dare a quelle crisi.” -ricorda Mattarella- “Dunque, ogni giorno è un banco di prova. Ma sarebbe del tutto inadeguato pensare a un’Europa frutto della affannosa rincorsa ad affrontare problemi dettati da altri, in un quadro internazionale deciso da altri. In altri termini, l’esigenza di fare dell’Europa una protagonista non trova adeguata risposta nella visione di un’Unione come somma temporanea e mutevole di umori e interessi nazionali, quindi, per definizione, perennemente instabile”.
Sull’Ucraina: “Non restiamo indifferenti di fronte all’aggressione russa”
Nel suo discorso Mattarella ha parlato anche della guerra tra Russia e Ucraina e dell’importanza di dare una risposta adeguata. Il Presidente ha ricordato i motivi dietro la costituzione dell’Unione Europea: “Alle nostre spalle stanno secoli di tragedie in cui i popoli europei si sono contrapposti. La vostra terra ne è stata testimone e vittima, nella ricerca dell’indipendenza, nella conquista della libertà. Conserva ed esprime storia. E proprio la lezione della storia ha dato, nel secondo dopoguerra e non senza contrasti, un impulso irresistibile al progetto di integrazione europea, così come lo conosciamo oggi.”.
Per questo motivo il Presidente non ritiene si possa restare con le mani in mano ad osservare passivamente l’invasione russa: “Nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Russia contro l’Ucraina, un Paese sovrano, libero, democratico, la cui popolazione è oggetto di attacchi mirati e criminali che uccidono con ferocia, prendendo di mira senza scrupoli le infrastrutture civili ucraine per lasciare la popolazione al gelo e al buio”.