Meloni, Saviano ha parlato al termine dell’ultima udienza nel processo a suo carico per diffamazione ai danni della premier. L’ultima richiesta della difesa dello scrittore è stata respinta dai giudici sulla presenza della premier in aula.
Meloni, Saviano a processo per diffamazione ai danni della premier
Il 15 novembre 2022 a Roma, è iniziato il processo contro Roberto Saviano a seguito della querela per diffamazione fatta dall’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Durante una puntata di Piazzapulita su La7 a dicembre 2020, Saviano si era riferito alla Meloni chiamandola “bastarda”. Lo scrittore utilizzò questo vocabolo nell’ambito di una discussione sul tema dei migranti e sulla politica relativa alla gestione dei porti italiani. Ecco le parole incriminanti dello scrittore napoletano: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: “taxi del mare”, “crociere”… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza”.
Continua, dunque, il processo a carico dello scrittore con l’ultima richiesta respinta dal giudice monocratico di Roma di sentire in aula, come assunzione di nuovi mezzi di prova, la premier Meloni nel procedimento.
Le parole dello scrittore dopo l’udienza
“Hanno portato la loro testimonianza Formigli e Noury di Amnesty International che hanno tentato di ricostruire il contesto delle mie parole. Amnesty ha ricordato che durante la campagna elettorale il 90% dei post d’odio era contro gli immigrati. Meloni vuole concentrarsi sull’espressione mentre noi sul contesto. Non potevo usare altra espressione che ‘bastardi‘, cioè il disprezzo per persone che di fronte a dei morti in mare usavano quei termini. Fragile la Meloni a non venire in aula visto che è stata lei a querelare. Con l’estrema destra al governo, basta vedere i loro giornali, ti mettono il mirino addosso. All’estero gli intellettuali non vengono bersagliati, qui invece l’estrema destra lo fa perché ha bisogno di indicare i nemici negli intellettuali perché sono la sintesi di ciò che loro disprezzano”. Queste le parole di Roberto Saviano a margine dell’ultima udienza.