Meteo: dopo Hannibal e Scipione è la volta dell’anticiclone Caronte, continua il caldo infernale. Nelle prossime settimane si rischia di battere le temperature record raggiunte nella torrida estate del 2003. Gli esperti sono preoccupati: “L’eccezione sta diventando la norma”.
Meteo, arriva l’anticiclone Carone: continua l’estate del caldo record
Il meteo porta brutte notizie a chi è già stanco del caldo afoso che ha caratterizzato le prime settimane di giugno. Un nuovo anticiclone africano, dopo Hannibal e Scipione, sta per colpire le coste italiane. Si chiama Caronte, come il mitologico traghettatore degli inferi delle leggende dell’Antica Grecia. Il nuovo anticiclone dovrebbe portare nuove ondate di caldo infernale, con picchi fino a 40°C, e temperature minime mai sotto i 20°C. Nessun sollievo neanche la notte: secondo gli esperti ci attendono vere e proprie “notti tropicali”.
Secondo il Servizio Meteo Aeronautica, dal 20 al 26 giugno si alzerà la temperatura in tutta Italia, con massime fino ai 38°C. Le zone più colpite saranno il Sud e le Isole, dove si potrebbero raggiungere i 43°C. Dal 27 giugno al 3 luglio ci saranno diverse piogge, che però non aiuteranno a ridurre il caldo torrido: si attendono temperature fino ai 36°C.
Le preoccupazioni degli esperti: “L’eccezione diventa la norma, anche peggio nei prossimi mesi”
Il meteorologo di Meteo.it Antonio Spanò ha esternato le sue preoccupazioni sulle pressanti ondate di caldo di questa estate: “Negli ultimi 20 anni ha prevalso l’anciciclone africano e questo è già una eccezionalità, contrariamente a quanto avveniva normalmente con l’anticiclone delle Azzorre, oceanico, che porta un caldo meno intenso. Quello che prima avveniva qualche giorno all’anno adesso è quasi la norma.“
Per l’esperto il rischio è che la situazione vada solo peggiorando: “Ciò che preoccupa di più di questa situazione è che è iniziata molto presto. Non ci sono segnali di cedimento, e addirittura è in aumento. È chiaro che il mese di luglio e gran parte di quello di agosto risulteranno più caldi e afosi perché c’è stato un surriscaldamento dei mesi precedenti”.