Gli Stati Uniti d’America continuano a raccontarsi in maniera negativa. Questa volta protagonista è Michigan, dove c’è stata una sparatoria all’università che ha causato ben otto vittime, tra cui 5 feriti e 3 morti.
Il campus si è così dipinto di rosso e ha portato allo scompiglio generale.
Sparatoria all’università in Michigan: il killer si è tolto la vita
L’ennesimo caso di cronaca legato a colpi d’arma da fuoco, ormai quasi una consuetudine in America. Dopo le “tragedie” durante il capodanno cinese in California, si torna a raccontare un fatto simile, stavolta accaduto in Michigan.
L’uomo – poi identificato come killer – ha cominciato a sparare nella hall dell’Università statale del Michigan, che si trova a East Lansing. L’assassino ha così aperto il fuoco causando paure e vittime. Si registrano infatti ben otto persone colpite, tra cui addirittura tre morte. Cinque invece sono le persone rimaste ferite. Il delitto si è consumato a circa 130 km dalla città di Detroit.
Dopo aver sparato i colpi, il killer è fuggito e sembra essersi tolto la vita. Sia l’Università che la polizia hanno setacciato la zona e proprio le forze dell’ordine scorto il cadavere del presunto killer, responsabile di questa “strage” apparentemente immotivata.
La polizia ha poi dichiarato quanto segue:
“Sembra che il sospetto sia morto per ferite d’arma da fuoco autoinflitte. Non c’è più una minaccia per il campus“.
Lo stesso assassino, dopo aver sferrato diversi colpi contro il campus, si è suicidato e non è dunque più un pericolo per nessuno. Ma anche in questa occasione – come accaduto per altre circostanze – non è possibile capirne il movente, ovvero cosa lo abbia spinto a tale gesto. Una cosa appare chiara: la facilità con cui si maneggiano le armi da fuoco in America diventa un problema sempre più calzante e occorre trovare una soluzione.
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