A pochi giorni dalla ripresa dei vari campionati, Sandro Tonali ha parlato del Milan e dei suoi compagni, oltre che di tanti altri aspetti. L’ex Brescia ha mostrato, nel corso dell’ultimo, un evidente progresso e attualmente gioca un ruolo importante per i rossoneri.
Tonali e le sue parole sul Milan
Il centrocampista classe ’00, in forza al Milan, si è ormai ritagliato il giusto spazio e ha dimostrato di saperci fare. Intervista per DAZN da Massimo Ambrosini, ex conoscenza dei rossoneri, il giovane 22enne ha parlato del suo arrivo al Milan e dei suoi “idoli” di sempre.
Lui stesso ha raccontato il suo trascorso:
“Ho iniziato da attaccante, poi con il passare del tempo sono arretrato e sono diventato centrocampista. Il paragone con Pirlo? Me lo dicevano soprattutto quando ero a Brescia, era diventato un po’ pesante”.
Una crescita lenta ma graduale, ma da subito con il peso del paragone con Pirlo, fortunatamente durato poco.
Successivamente ha parlato dei suoi idoli e della prima maglia di calcio avuta:
“La prima maglia da calcio che mi hanno regalato è stata quella di Lampard del Chelsea. Poi ne sono arrivate tante del Milan. Il mio essere milanista nasce da mio padre il mio tifo per il Milan. Seguiva sempre il Milan, andava anche in trasferta, era tifosissimo, era uno della curva. Era sempre teso quando giocava il Milan. La mia prima volta a San Siro è stato un Milan-Chievo 1-0 con un gol di Seedorf all’ultimo minuto con un tiro all’incrocio dei pali”.
L’amore per i colori rossoneri la deve dunque al padre, grande tifoso del Milan.
Il parere sui compagni di squadra
L’intervista si è poi fatta un po’ più seria, dato che ha trattato altri temi, tra cui il parere su alcuni compagni e l’inizio un po’ difficile.
A caratterizzare l’esperienza di Tonali è stata, inizialmente la paura:
“Ho avuto paura, arrivavo da Brescia, era tutto diverso, sono cambiato pure io con difficoltà e con alcuni ostacoli, ma con l’aiuto di Pioli ho superato tutto. Ho parlato tanto con il mister, mi ha aiutato tanto. E adesso sta facendo lo stesso con altri giocatori che stanno vivendo quello che ho passato io. Non ho mai pensato di non farcela, giocare con lo stadio vuoto mi ha aiutato all’inizio”.
La seconda stagione gli ha poi permesso di crescere e maturare.
Il calciatore classe 2000 ha parlato di Leao e De Ketelaere, dando il suo parere:
“È un ragazzo particolare, è un buono sia dentro che fuori dal campo. È un giocatore che per essere marcato servono due uomini. Quando si accende, andiamo in porta in un secondo. Può farlo sempre, magari non sta avendo la continuità dell’anno scorso, va stimolato. Ha un grande talento, è il più forte e deve mettere questa qualità in campo sempre. Questa fatica che sta facendo è una cosa normale, è la stessa cosa che è successo a me. Lui è stato pagato tanto, è stato preso per risolvere le partite e sta pagando la pressione di essere sotto i riflettori. Deve andare bene una partita e poi vedremo il vero De Ketelaere”.
Come per Ibrahimovic, Sandro Tonali ripone grande fiducia e grande stima per i suoi compagni, giocatori fondamentali per il club.