Tre progetti di MM Spa, il gestore del servizio idrico di Milano, hanno ottenuto il 100% dei finanziamenti PNRR (per un totale di 10,3 milioni di euro) e hanno come obiettivo la diminuzione delle perdite idriche. La riduzione stimata si aggira intorno a circa 5,4 mln di m3, una quantità che permetterebbe di ridurre ulteriormente la già ottima performance di Milano che oggi è al 14% a fronte di una media nazionale del 42% (con punte anche del 70%). I tre progetti entrano ora nella fase realizzativa.
Mascolo: “Anche MM assegnataria di fondi del Pnrr”
“Finalmente anche MM è stata assegnataria di fondi del PNRR – ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Mascolo – per progetti i cui benefici renderanno il servizio idrico di Milano ancora più performante e sostenibile. Con progetti valutati idonei già lo scorso anno, aver dovuto attendere fino a giugno 2024 per il finanziamento e dover correre per rispettare le stesse date poste oltre un anno fa, impone qualche riflessione”.
“Condivido la necessità di finanziare con il PNRR in priorità aziende e territori che sono più indietro – ha aggiunto Mascolo -, ma è altresì fondamentale per il paese assegnare finanziamenti anche a quelle aziende che hanno dato dimostrazione di saper innovare e massimizzare il ritorno degli investimenti nel settore”.
Il primo progetto: la distrettualizzazione fisica della rete idrica di Milano
Il primo progetto riguarda la distrettualizzazione fisica della rete idrica di Milano. Nel dettaglio, l’istallazione di speciali valvole permetterà la settorializzazione della rete in 2 distretti, uno a nord e uno a sud, consentendo una corretta e separata gestione delle pressioni in entrambi i settori, nonché un’importante riduzione dei costi energetici delle centrali di pompaggio dell’acqua nella rete situate nella parte sud.
La distrettualizzazione fisica, oltre al risparmio di acqua vero e proprio, consente anche un rilevante risparmio dell’energia elettrica che serve per il funzionamento di tutta la filiera idropotabile, dal prelievo dalla falda alle pompe di spinta in rete: diminuendo il volume immesso in rete, anche la quantità di energia risulterà inferiore, guadagnando sia in termini di costi, sia in termini di beneficio per l’ambiente.
Il secondo progetto: diminuire le perdite sulla rete di distribuzione idrica potabile di piccolo diametro
Il secondo progetto contribuisce all’abbassamento delle perdite sulla rete di distribuzione idrica potabile di piccolo diametro (inferiore a 450mm). Per un monitoraggio continuo delle tubazioni, è previsto il posizionamento al loro interno – tramite calamite – di “registratori di rumore” (noise logger) di tipo accelerometrico a diretto contatto con elementi della rete di distribuzione idrica: chiusini di idranti, saracinesche o altri accessori di rete. La scelta dei noise logger è stata fatta anche in considerazione del tipo di tubazioni da analizzare. Infatti, considerando che la rete di distribuzione di piccolo diametro è in materiale metallico (nello specifico: ghisa a grafite sferoidale, ghisa grigia e acciaio), gli apparecchi acustici sono particolarmente idonei in quanto le frequenze sonore sono ben trasportate nello spazio dal tipo di materiale.
Questi strumenti registrano le frequenze sonore percepite, le quali vengono correlate con apposita piattaforma software dotata di supporto GIS. Lo scopo dell’analisi e delle correlazioni dei dati è quello di fornire a MM l’individuazione puntuale dei punti di perdita. I noise logger sono composti da: accelerometro, unità di acquisizione dati, unità di registrazione dati, sistema ricetrasmittente e batteria. L’accelerometro è in grado di analizzare le frequenze sonore che si propagano lungo la condotta e di individuare quelle riconducibili ad una perdita idrica, isolandole da altre frequenze, lette come rumori. Il software correla le frequenze registrate da più noise logger e le relative distanze, in modo da individuare in quale punto è situata la frequenza di perdita e quindi registrandone il punto geografico.
Essendo gli strumenti georeferenziati, anche il punto di perdita individuato sarà georeferenziato. I registratori di rumore vengono posizionati su circa 35 porzioni di rete dalla lunghezza media di circa 60 km l’una (in modo da coprire totalmente i circa 2.000 km di tubature con un diametro inferiore a 450mm).
Il terzo progetto: tecnologia a fibra ottica
Il terzo progetto riguarda la tecnologia a fibra ottica, già utilizzata sulla rete fognaria. La fibra è una novità per quanto riguarda l’applicazione acquedottistica e, nel caso specifico, si focalizza sulla rete di distribuzione di Milano di grande diametro (superiore a 450mm), che ha uno sviluppo complessivo di circa 180km (di cui circa 120 km in acciaio, 20 km in ghisa grigia e 40 km in ghisa sferoidale).
La fibra ottica sostanzialmente è costituita da un cavo percorso da sensori che restituiscono molte informazioni di diversa natura a un’apposita centralina. L’applicazione sulle reti acquedottistiche è molto interessante in quanto l’inserimento del cavo all’interno della condotta da monitorare viene eseguito con la tubazione in esercizio, quindi senza interruzione del servizio.
L’informazione rintracciata dalla fibra ottica in questo caso è di tipo acustico, mirato all’individuazione di fori o trafilamenti lungo la condotta, ma nulla vieta di aumentare la tipologia e il numero di informazioni qualora risultassero necessarie. Poiché il cavo di rilevamento scorre all’interno delle tubazioni, la sensibilità e la precisione di rilevamento sono molto alte. Il monitoraggio continuo nel tempo e nello spazio permette l’individuazione in tempo reale della perdita, dalla nascita alla sua evoluzione.