Morti su lavoro: continuano ad esserci altre vittime a causa di mancanza di misure di sicurezza. Intanto, dai sindacati arrivano degli attacchi duri sulla situazione di molti operai impegnati sui cantieri ed aziende in Italia.
Morti su lavoro, altre due vittime
Continuano a registrarsi altre morti su lavoro: un operaio che stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista dell’aeroporto Marconi di Bologna è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta. Mentre un altro operaio di 44 anni originario di Frattaminore è morto ad Arzano, in provincia di Napoli, dopo essere caduto dal tetto di un capannone. L’uomo era impegnato nell’istallazione di pannelli fotovoltaici in un’azienda.
I sindacati attaccano: “Sono omicidi”
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha lanciato un duro attacco al quotidiano.net. “Cominciamo con il fare una dichiarazione di principio: non si può parlare di incidenti, ma in molte circostanze si tratta di omicidi. Mi rendo conto che è una dichiarazione forte, ma spesso le morti sul lavoro accadono perché si decide scientemente di non rispettare le norme. È accaduto in più di una circostanza che siano stati rimossi i dispositivi di sicurezza per produrre di più e più velocemente. È inaccettabile: non si può far prevalere la logica del profitto sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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