Naufragio in Calabria, arrivano anche alcune reazioni politiche dopo la tragedia in mare dei migranti. Il presidente della Regione calabrese Roberto Occhiuto ha sottolineato come la rotta con la Turchia sia sottovalutata.
Naufragio in Calabria, il presidente della Regione Occhiuto lancia l’allarme
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo a Rtl 102.5 in merito al naufragio di Steccato di Cutro, ha lanciato l’allarme sulla rotta Turchia-Calabria. “Le ricerche stanno continuando. Al momento i cadaveri sono 60. Credo che le vittime arriveranno intorno a 100. Testimonianze di chi era a bordo parlano di 180/200 migranti sul balcone. Siamo dispiaciuti del fatto che questa nuova rotta dell’immigrazione, tra la Turchia e la Calabria, sia stata poco raccontata nel corso degli anni, sia stata quasi considerata una rotta di serie B. E invece noi abbiamo visto sbarcare migliaia di migranti, nel crotonese, e soprattutto a Roccella Jonica”.
“Questa è una rotta che si è consolidata nel corso degli ultimi anni tra l’indifferenza generale – ha osservato – persino le Ong non hanno presidiato questa rotta. La Turchia è un Paese che ha 5 milioni di profughi, e diventa difficile arginare gli imbarchi, soprattutto dopo il devastante terremoto di qualche settimana fa. Ma in questi anni si è parlato molto delle rotte provenienti dal Nord Africa, e la Calabria è interessata anche da questi flussi, ma quasi mai della rotta dalla Turchia. C’è stata una generale sottovalutazione, anche da parte dell’Europa. E questo deve essere motivo di riflessione per tutti: tragedie di questo tipo vanno evitate il giorno prima, non commentate il giorno dopo”.
Il ministro Crosetto contro gli scafisti
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato, invece, un monito contro gli scafisti: “Il dramma delle troppe vite umane sacrificate, per mero profitto, dai trafficanti di uomini e donne, meritano rispetto e dolore ma anche rabbia e reazione. Gli scafisti senza scrupoli vanno contrastati in ogni modo, con una risposta corale, seria, strutturata, che tolga loro la possibilità di sfruttare la povertà, le guerre, i cambiamenti climatici, per i loro biechi interessi”, ha affermato in una nota il ministro della Difesa Crosetto. “L’Europa deve far sentire la sua voce e deve essere una voce unica, corale, condivisa tra stati e istituzioni, battendosi per la pace ovunque, offrendo asilo e possibilità di ingresso strutturati, controllati, legali e gratuiti, facendo accordi con i paesi di partenza dell’immigrazione illegale”.
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