Carlo Nordio sul caso Cospito: “Niente revoca del regime di 41 bis, deciderà la Cassazione”. Dopo il trasferimento a Milano dell’anarchico abruzzese, in sciopero della fame da oltre 100 giorni, il Ministro conferma la posizione del Governo Meloni.
Carlo Nordio sul caso Cospito: “Niente revoca del regime di 41 bis”
Continua a tenere banco il caso di Alfredo Cospito, terrorista anarchico 55enne originario di Pescara condannato al 41 bis. Il carcerato è in sciopero della fame da ormai 103 giorni, in contestazione delle sue condizioni di detenzione. Dall’inizio della protesta Cospito ha perso oltre quaranta chili. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato il suo trasferimento dal carcere di Sassari a quello di Opera, a Milano, per gestire al meglio le sue attuali condizioni di salute: “La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità“.
Nordio, insieme al Ministro degli Esteri Antonio Tajani e al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha parlato della questione in conferenza stampa. La posizione del Governo Meloni sulla revoca del 41 bis resta negativa: “Il ministro della Giustizia ritiene di non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis“. Anche Tajani conferma: “Cospito è stato trasferito per sicurezza sanitaria ma non cambia il suo regime carcerario. La scelta del trasferimento è stata fatta perché Opera ha una struttura sanitaria forse la più efficiente in Italia, ma il 41 bis non cambia“.
Si attende la decisione della Cassazione, la sentenza entro il 7 marzo
La Corte di Cassazione ha preso in esame il caso di Alfredo Cospito dopo il ricorso del suo avvocato. Per la sentenza si dovrà attendere il 7 marzo: un mese prima dei tempi normalmente previsti, ma comunque una data lontana considerate le condizioni di salute del detenuto. Nel frattempo Cospito resterà al 41 bis, come ribadito da Nordio: “Di fronte alla violenza non si tratta. L’ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis”. Per la decisione definitiva sulla revoca si attenderà la sentenza della Cassazione: “La decisione sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. Qualsiasi decisione sulla parte che ci compete non può e non deve essere adottata se prima non riceviamo i pareri delle autorità giudiziarie”.