L’omicidio di Chiara Ugolini ha il suo colpevole. La 27enne di Verona era stata uccisa domenica 5 settembre nella sua abitazione di Calmasino. E’ stata trovata con uno straccio imbevuto di candeggina in bocca
Omicidio Chiara Ugolini: cos’è successo
Chiara Ugolini si era laureata all’Università di Padova e da poco si era trasferita da Fumane, dove viveva con la famiglia, per stare accanto al fidanzato Daniel, di Garda. Giocava a pallavolo nel Palazzolo.
La 27enne è stata trovata morta domenica 5 settembre dal compagno verso le 22 nella sua casa Calmasino. La ragazza è stata trovata sul pavimento in posizione supina forse con una macchia di sangue sotto la testa non di grande dimensioni.
Secondo le prime indiscrezioni sul suo corpo, non ci sono altre ferite né di arma da fuoco né di coltello. Proprio per far luce sulle cause della morte, è stato disposta l’autopsia del corpo della povera ragazza.
Il suo compagno l’ha chiamata più volte al cellulare senza, però, ricevere mai risposta fino alle 22 quando ha deciso di andare a casa di Chiara. Una volta aperta la porta dell’appartamento al terzo piano della palazzina, il giovane si è trovato di fronte al corpo senza vita di Chiara Ugolini.
Omicidio Chiara Ugolini, arrestato il suo vicino di casa
Emanuele Impellizzeri, 38 anni originario di Catania ma residente nel Veronese, in fuga a bordo della sua moto lungo l’autostrada A1, è stato fermato al casello dell’Impruneta (nei pressi di Firenze). L’uomo è accusato dell’omicidio di Chiara Ugolini. Il 38enne è un vicino di casa di Chiara.
Secondo le prime ricostruzioni, il 38enne siciliano è stato sorpreso sul terrazzo da Chiara che poi è stata aggredita e uccisa: secondo gli investigatori la causa della morte è stata un’emorragia interna.
Omicidio Chiara Ugolini, il vicino di casa ha confessato
Emanuele Impellizzeri, dopo l’arresto, avrebbe raccontato di esser stato sorpreso da Chiara Ugolini mentre si trovava sul suo terrazzino. Sempre secondo le prime parole di Emanuele da lì sarebbe scaturita una colluttazione con la 27enne che sarebbe caduta a terra sbattendo violentemente la testa. Poi la fuga dell’uomo a bordo della sua moto, con quel percorso in Autostrada fermato nei pressi di Firenze dalla Polstrada che, nel frattempo, aveva ricevuto il suo identikit.
“L’uomo era alla guida di una moto ed è stato individuato dagli agenti della Polstrada che lo hanno fermato – ha spiegato il comandante della Polizia Stradale di Firenze -. Durante la notte nel corso dell’attività investigativa sono emersi elementi oggettivi sul coinvolgimento dell’uomo nel delitto, pertanto d’intesa con l’autorità competente si è proceduto al suo arresto ed è stato portato nel carcere di Sollicciano”.
Omicidio Chiara Ugolini: perché è stata uccisa la 27enne di Verona
Bisognerà attendere l’autopsia, prevista per il pomeriggio dell’8 settembre, sul corpo di Chiara per avere maggiori dettagli: stabilire con certezza l’orario del decesso, infatti, potrebbe essere fondamentale anche per modificare il capo d’imputazione che pende sul suo vicino di casa.
Al momento, l’uomo è indagato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Il 38enne, di origini catanesi, era in affidamento ai servizi sociali (con obbligo di rimanere in casa nelle ore serali) dopo esser uscito dal carcere lo scorso mese di giugno per alcuni reati commessi in passato.
Da una prima ispezione del cadavere non sono stati rinvenuti segni evidenti di ferite provocate da armi da taglio o da fuoco, così come non ci sarebbero segni di effrazione sulla porta di casa: una prima indiscrezione poi confermata dalla certezza che Impellizeri è entrato dal terrazzo.
“Uno straccio imbevuto di candeggina in bocca”
Chiara Ugolini è stata trovata con uno straccio imbevuto di candeggina in bocca, e con una fuoriuscita di sangue dalla stessa. Tale dettaglio, rivelato successivamente dagli inquirenti, è compatibile con l’ipotesi dell’emorragia interna. Ma dato che sul corpo non è stato rintracciato nessun segno di contusione, l’ipotesi di una spinta, che l’avrebbe fatta cadere a terra sbattendo violentemente la testa, si allontana.
È quanto, tuttavia, dichiarato dallo stesso Impellizzeri. Ai Carabinieri avrebbe infatti confermato che, in seguito a una prima colluttazione, avrebbe spinto la ragazza, facendola cadere a terra. A quel punto, vedendola tramortita dal colpo della caduta, avrebbe pensato di mettere uno straccio in bocca alla giovane per evitare che questa reagisse, dopo essersi ripresa.
I possibili moventi presi in considerazione in un primo momento dagli inquirenti erano di tipo economico, o una lite per motivi condominiali, ipotesi ormai scartate. Sembrerebbe sempre più accreditata, quindi, la pista dell’aggressione a scopo sessuale. L’uomo abita al piano terra della stessa palazzina dove abitava, al secondo piano, la vittima insieme al fidanzato. Gli inquirenti continuano a raccogliere le testimonianze degli altri condomini per cercare di fare luce sul movente.