Berlusconi e il Quirinale: è sempre più qualcosa di concreto e sembra essere diventato un serio obiettivo del leader di Forza Italia. Qualcosa però nella sua operazione no sta andando nel verso giusto.
Sgarbi sull’operazione scoiattolo: “E’ finita ma…”
”L’operazione scoiattolo è finita -precisa Vittorio Sgarbi all’Adnkronos- da quando sono rimasto da solo… Chiarisco che io non lavoro per Berlusconi ma con lui. Fin quando lui parlava al telefono che io gli passavo, l’operazione andava avanti. Ora che da venerdì tutte le telefonate si sono interrotte, non c’è più nulla”. “Da venerdì -spiega- c’è una pausa, secondo me una pausa di inattività in cui i suoi non hanno potuto garantire i ‘numeri’ in Parlamento a Silvio e quindi lui avrà capito che non è facile spuntarla… O si trovano più di 80 grandi elettori extra, ovvero fuori dal centrodestra, oppure il risultato non c’è. Sono ottimista, nel senso che Berlusconi può ancora governare la situazione, fare una pausa di riflessione, e indicare lui agli alleati il nome di un candidato al suo posto”.
Vittorio Sgarbi poi ha chiarito ed approfondito la situazione a ‘PiazzaPulita’ su La7: “Silvio Berlusconi mi ha detto che ha
cento voti in più e così abbiamo cominciato una serie di telefonate entusiasmanti” e “oggi mi ha fatto sapere da una fonte molto informata
e molto vicina che si ritiene ancora in gara e quindi il mio dovere non l’ho ancora finito. Da quello che ho capito deve sciogliere la riserva presso gli alleati, e lui si riserva fino a domenica”.
Berlusconi al Quirinale?
Silvio Berlusconi, secondo fonti a lui vicine, ha incontrato personalmente i grandi elettori, quelli che decreteranno la sua nomina, o meno, a Capo dello Stato. Dunque, la caccia ai voti sta è partita ma il leader di Forza Italia ha bene in mente che importantissimo sarà l’appoggio della Meloni e di Salvini che hanno fatto un passo verso il cavaliere ma senza sbilanciarsi più di tanto.
Nei giorni scorsi, Matteo Salvini ha lanciato un messaggio forte e chiaro: “Penso che Draghi debba andare avanti a fare quello che sta facendo”. Dunque, il leader della Lega non sarebbe d’accordo sulla possibile candidatura di Draghi come nuovo campo dello stato.
Cos’è l’«Operazione Scoiattolo»
L’«Operazione Scoiattolo» è sicuramente partita anche se non si sa se raggiungerà i risultati sperati. Il nome singolare riporta alla manovra lanciata da Berlusconi nel 2018 per strappare al Movimento 5 stelle i parlamentari far cadere il governo gialloverde. Si tratta – come spiega il Corriere- della “caccia uno ad uno dei potenziali elettori in Parlamento che dovrebbero portarlo a superare la quota dei 505 – maggioranza assoluta degli aventi diritto – dalla quarta votazione per il Quirinale, visto che i due terzi richiesti nelle prime tre sono pressoché impossibili”.
Con questa operazione, Silvio Berlusconi si è mosso di persona per provare a convincere tutti i potenziali elettori che potrebbero garantirgli la strada verso il Quirinale.
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