Il Palio di Siena è una competizione tra le Contrade di Siena in forma di una giostra equestre di origine medievale. La “carriera”, come viene tradizionalmente denominata la corsa, si svolge due volte l’anno: il 2 luglio e il 16 agosto. Ecco cos’è e in cosa consiste la festa tradizionale dei senesi.
Palio di Siena: le origini
Il Palio di Siena ha origini molto antiche: fin dal 1200 si ha testimonianza di corse di cavalli nella città e ancora oggi permangono alcuni regolamenti validi dal 1633, anno in cui è certamente documentato che venne corso il primo Palio ufficiale. Tale tradizione si è svolta ininterrottamente di anno in anno, ad eccezione di eventi straordinari che si sono verificati nella storia, come le Guerre Mondiali, per cui le corse sono state forzatamente interrotte. Stop che si è verificato anche causa Covid, tanto l’ultimo Palio di Siena risale al 2019.
Palio di Siena: cos’è
Il Palio di Siena è una celebrazione secolare alla quale partecipa spontaneamente tutto il popolo senese. La “carriera“, nome con cui viene tradizionalmente indicata la corsa, si svolge due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.
Palio di Siena: in cosa consiste
Il territorio della città di Siena è suddiviso in diciassette Contrade, delimitate da confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, governatrice della città. Ogni Contrada è come se fosse un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella corsa da un Capitano, affiancato da due o tre contradaioli detti “mangini” o “tenenti”.
Dentro il territorio è inoltre presente una Chiesa, detta “Oratorio“, che custodisce un museo al suo interno con tutto il patrimonio della Contrada: cimeli, drappelloni delle vittorie, costumi della Comparsa, bandiere, archivio e in generale tutto quello che interessa la vita della Contrada.
Palio di Siena: come si svolge la corsa
La corsa ha ufficialmente inizio con lo scoppio del mortaretto che annuncia l’uscita dei cavalli dall’Entrone. A ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue, con il quale può incitare il cavallo o ostacolare gli avversari durante la corsa. Poi si procede all’avvicinamento verso la “mossa“, che è il punto di allineamento di cavalli e fantini.
Le Contrade entrano in pista secondo un ordine casuale di estrazione, deciso in segreto e annunciato ad alta voce dal mossiere. Nella piazza regna l’assoluto silenzio. La decima ed ultima Contrada entra “di rincorsa” stabilendo il momento della partenza. I cavalli devono quindi compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e il primo arrivato si aggiudica la vittoria.
La vittoria è comunque del cavallo, che può infatti arrivare anche “scosso”, ovvero senza fantino.
Palio di Siena: i festeggiamenti
I festeggiamenti dopo la vittoria hanno subito inizio: i contradaioli ricevono il Palio e con quello si recano alla Basilica della Madonna di Provenzano (per il Palio di luglio) o in Duomo (ad agosto) per cantare il Maria Mater Gratie di ringraziamento alla Madonna.
Tra il mese di settembre e ottobre si svolge quindi la “cena della vittoria“, a cui partecipano migliaia di contradaioli e al posto d’onore il cavallo vittorioso, considerato il vero e proprio eroe.