Paola Egonu ha fatto il suo monologo che Matteo Salvini tanto sperava non facesse. Invece, l’ex campionessa di pallavolo ha parlato di razzismo sul palco dell’Ariston. Emozionanti le sue parole anche sulle sue origini ed infanzia.
Paola Egonu e il suo monologo a Sanremo 2023
Paola Egonu ha fatto il suo monologo che si aspettavano tutti sul palco del Festival di Sanremo. Amadeus, prima di lasciare la parola a lei, l’ha presentata così: “Io e Paola ci siamo resi conto che per lei quelli prima del Festival sono stati giorni particolari. Alcune dichiarazioni hanno fatto scalpore, anche quelle di oggi in conferenza stampa. Si è parlato molto di te, non per lo sport, ma della tua infanzia, di razzismo. Ora puoi raccontarti senza filtri, senza interferenze, libera come sei, libera come sei sempre stata tu”.
Le sue parole nel video dal palco dell’Ariston
Le sue parole hanno toccato vari temi: dalla sua infanzia agli episodi di razzismo. “Non sono qui per dare lezioni di vita, perché alla mia età sono di più le cose che posso imparare di quelle che posso insegnare”. “Io sono la prima di tre fratelli, e devo tutto a mamma Eunice e papà Ambrose. Sono loro che mi hanno permesso di vivere un’infanzia felice, che mi hanno sostenuta e che mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela. Senza temere i sacrifici”. Sui suoi genitori, in particolare, ha detto: “Mi hanno aiutata a trovare il mio percorso, anche se questo ha significato per loro vedermi andare via di casa a 13 anni. Non sono madre, sogno di diventarlo un giorno, ma sono certa che nessun genitore sia felice che la propria figlia cresca lontana dal suo amore e dal suo sguardo. Grazie mamma, grazie papà, che per amore verso di me, avete rinunciato a me. Certo, le vostre carezze e le vostre attenzioni mi sono mancate e continuano a mancarmi. Ma sapevo, sapevamo e so che questa è la mia strada”.
Ha poi spiegato: “Spesso in passato sono stata definita ermetica, così nel tempo mi sono impegnata a raccontarmi di più, provando a ridurre al minimo lo spazio di interpretazione. Questo non ha evitato comunque che alcune frasi venissero strappate dal contesto, tagliate, incollate in senso casuale e fiondate sui giornali come titoli usati per far rumore. Ho imparato che ogni pensiero, una volta che si trasforma in parola e viene condivisa con qualcuno, non è più sotto il pieno controllo di chi l’ha pronunciata. Questo mi ha ricordato che dovremmo sempre cercare di risalire all’origine“.
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