Milan, Manuel Pasqual elogia Ismael Bennacer e Rade Krunic: “Fin da subito ragazzi di qualità superiore. Sapevo che erano destinati a grandi cose”. L’ex terzino dell’Empoli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla dei due centrocampisti rossoneri: “Non mi sono sbagliato su di loro”.
Milan, ascolta Pasqual: gli elogi dell’ex terzino a Bennacer e Krunic
In vista di Milan-Empoli, anticipo di Serie A in programma questa sera alle ore 21, un ex giocatore dei toscani ha elogiato pubblicamente un paio di giocatori rossoneri che conosce molto bene. Si tratta di Manuel Pasqual, ex terzino di Fiorentina ed Empoli, che, in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, ha tessuto le lodi di Ismael Bennacer e Rade Krunic, suoi compagni di squadra fino alla stagione 2018-19, suo ultimo anno di carriera. “Sapevo che prima o poi sarebbero stati protagonisti ad alti livelli e in squadre importanti.” –afferma Pasqual- “Non mi sono sbagliato. Sono stati fin dall’inizio due giocatori importanti. Ragazzi di qualità superiore in un gruppo forte e compatto, che ci ha permesso di vincere con largo anticipo. La loro freccia era già allora puntata verso l’alto. Erano destinati ad arrivare lontano“.
L’ex terzino: “Rade è molto duttile, un’arma a gara in corso. Su Ismael mi son chiesto: “Perché è qui?””
Pasqual è poi entrato più nello specifico, parlando nel dettaglio dei motivi per cui apprezza i due centrocampisti rossoneri. Su Kruni si esprime così: “Rade è molto duttile, riesce a coprire varie zone del campo grazie alla sua esuberanza fisica e per Pioli è anche un’arma a gara in corso. Con noi ha giocato soprattutto da mezzala, attaccando la profondità, ma ha dimostrato spesso qualità ottime anche in fase di copertura. Sa strappare e aiuta a ripartire quando la squadra deve difendere bassa. Io lo vedo da sempre in un centrocampo a 3: lì dà il meglio. Ma ha corsa e spinta per giocare da play e sulla trequarti con ottimi risultati”.
Per quanto riguarda Bennacer, in prima battuta le sue qualità lo hanno lasciato basito. L’ex terzino era sconcertato che avesse scelto di giocare all’Empoli: “Mi aveva stupito fin da subito per la scelta singolare. In carriera capita di vedere giocatori di un certo spessore, ma guardando lui veniva da pensare: ‘Che ci fa qui?’. Magari a quell’età non era pronto per il top della Premier e ci può stare, ma con un piccolo passo indietro si sarebbe già trovato bene. È stato intelligente perché ha scelto di rimettersi in gioco. Il fisico lo penalizzava, ma la sua carta vincente era l’intensità. L’esperienza nell’Arsenal ha fatto la differenza, pensa a una velocità superiore e sa leggere le iniziative avversarie in anticipo”.