“Passaporto per la libertà”, miniserie tv in onda su Canale 5, è una storia vera? Cerchiamo di capire meglio di cosa parla.
“Passaporto per la libertà” è una storia vera?
La serie è tratta dalla storia vera di Aracy de Carvalho, una donna nata nel 1908 in grado di parlare diverse lingue e che ha dedicato parte della sua vita a cercare di salvare gli ebrei dalle torture dell’Olocausto. Quando si è trasferita in Germania, dopo la separazione dal primo marito nel 1935, ha iniziato a lavorare per il consolato brasiliano e ha conosciuto João Guimarães Rosa che poi divenne uno dei più famosi scrittori brasiliani. Nella sua vita Aracy ha salvato molti ebrei dal nazismo fino a ricevere nel 1982 il titolo di Giusto tra le Nazioni, un riconoscimento per coloro che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si sono impegnate per salvare uno o più ebrei.
La serie tv è ambientata nella Germania degli anni ’30, e mostra come Aracy de Carvalho, che lavorava nell’Ufficio Passaporti del consolato brasiliano ad Amburgo mentre è in corso la Seconda Guerra Mondiale, cercò in tutti i modi strade per proteggere gli ebrei. La donna, infatti, si rese conto di quello che sta accadendo agli ebrei che venivano perseguitati dai nazisti e cercò di aiutarli di nascosto.
Malattia e morte di Aracy de Carvalho
Aracy de Carvalho si è ammalata di Alzheimer ed è morta nel 2011 all’età di 102 anni. Ancora oggi è sepolta con il marito nel Mausoleo dell’Accademia Brasiliana di Lettere al Cimitero di San Giovanni Battista a Rio de Janeiro.
Leggi anche: “Passaporto per la libertà” su Canale 5: trama, cast, puntate