Prima di chiudere il mese di Aprile, è possibile presentare ulteriori novità in campo musicale. Lo Stato Sociale torna presentando il suo ultimo singolo, dal titolo Per farti ridere di me, con l’ausilio di Mobrici.
A differenza di tante altre canzoni, in questa si avverte una sensazione di malinconia.
Per farti ridere di me, il testo dell’ultimo singolo de Lo Stato Sociale
Dall’ultima creazione di Ligabue alla nuova canzone de Lo Stato Sociale, che hanno spesso presentato titoli frizzanti, soprattutto dal punto di vista del ritmo. Questa volta però hanno deciso di indossare altre vesti, aiutati anche da Mobrici, cantautore italiano classe ’89. Il singolo Per farti ridere di me farà parte del disco Stupido Sexy Futuro, che uscirà il 5 Maggio.
Un testo diverso dal solito, dalle sembianze quasi tristi e malinconiche. La canzone parla infatti di una storia d’amore terminata da tempo, che porta l’autore a pentirsi di tutti gli sbagli fatti, di tutti i rimorsi che rimangono nel cuore e nella pelle. Quando in verità si vorrebbe gridare che qualcosa di bello invece è stata fatta. Ma a volte non si può far altro che raccontarlo a se stessi.
Di seguito il testo del brano:
E m’hai preso che ero un bambino
e sapevo soltanto giocare
farmi male, guardare altrove
inventarmi le parole
hai cucito le cicatrici
hai messo acqua nelle mie radici
mi hai chiamato alle cinque di notte
che non sapevo neanche più dormire
adesso cosa facciamo?
impariamo ad odiarci di meno
di quanto forte ancora ci amiamo
tu ridi forte mentre suono il piano
Che poi sono come quegli altri
a volte peggio di tutti quegli altri
ma se per un giorno sono stato diverso l’ho fatto per te
e sono debole come quegli altri
farò la fine di tutti quegli altri
ma se un giorno ho fatto una cosa importante
è stata scaldarti le gambe
se avevi freddo la notte
baciarti le lacrime
leggerti le favole
e farti ridere di me
E ti ho detto un sacco di cazzate
e ti ho detto tutta la verità
ti ho chiesto scusa
ti ho salvato la vita
ti ho portato in guerra
e ho guidato per due anni
senza patente il tuo motorino
sono stato il tuo uomo senza mai smettere di essere un bambino
E adesso farei tutto da capo
anche adesso che è tutto sbagliato
tu sei il mio viaggio, sei la mia casa
tu sei il mio letto, il mio campo minato
oh oh oh
Che poi sono come quegli altri
a volte peggio di tutti quegli altri
ma se per un giorno sono stato diverso l’ho fatto per te
e sono debole come quegli altri
farò la fine di tutti quegli altri
ma se un giorno ho fatto una cosa importante
è stata scaldarti le gambe
se avevi freddo la notte
baciarti le lacrime
leggerti le favole
e farti ridere di me