La guerra tra Russia e Ucraina che sta coinvolgendo, almeno a livello diplomatico, quasi tutto il mondo non si combatte soltanto sul campo di battaglia. Ad essere particolarmente colpito, infatti, è anche il settore alimentare con rincari che mettono in allarme lavoratori e consumatori.
La guerra in Ucraina? Anche “guerra dell’olio”
La guerra in Ucraina sta provocando pesanti rincari anche dei diversi generi alimentari. Nelle scorse ore intere strade del sud Italia sono state paralizzate dalle code verso i supermercati e già si vedono i primi effetti. Chi pensa che sia opportuno fare delle scorte di generi alimentari, anche per prevenire ulteriori rincari, sta acquistando per lo più farina e pasta. Ma ad essere piuttosto acquistato è anche l’olio di semi di girasole.
Olio di semi di girasole: perchè va a ruba?
Lasciando da parte analisi di geopolitica, la domanda sorge spontanea: perché l’olio di girasole è così tanto ricercato? Le risposte a questa domanda possono essere le più diverse.
- Il motivo principale però è che l’olio di semi di girasole costa decisamente meno di quello d’oliva. In un momento di crisi, in particolare, anche questa è una caratteristica da tenere ben presente perchè il portafoglio piange.
- Le scorte di olio di semi di girasole potrebbero scarseggiare, e ciò spinge i consumatori ad essere previdenti. Stando ai dati dell’Assitol, associazione dell’industria olearia italiana, nel nostro Paese il consumo di questo olio si aggira sulle 770mila tonnellate. L’Italia, però, riesce a produrne solo 250mila tonnellate e gran parte lo importiamo proprio da Russia e Ucraina. Le navi che trasportano olio o semi di girasole sono infatti tutte ferme, specie presso Mariupol e Odessa.
- È ricco di vitamine dei gruppi E e B e di minerali, ma d’altro canto è molto calorico (quasi 900Kcal/100gr).
Leggi anche: quanto costa la pasta oggi? Grano e mais, prezzi alle stelle