Novavax vaccino che piace di più ai no vax è in arrivo in Italia. L’approvazione potrebbe arrivare a metà mese di dicembre. Potrebbe essere dunque una soluzione anche per i più scettici.
Novavax: quando arriva in Italia
“Nuvaxoid”, nome tecnico de Novavax, è stato creato da un’azienda biotech statunitense e sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti, che viene utilizzata ormai da diversi decenni contro malattie come pertosse, epatite o meningite. L’Ema ha annunciato che l’approvazione di questo vaccino potrebbe arrivare entro fine mese di dicembre e potrà essere somministrato alle persone dai 18 anni in su.
L’Ema sta studiando gli effetti e i rischi presentati dall’azienda: entro non molte settimane dovrebbe arrivare un parere sull’autorizzazione del vaccino. Un lasso di tempo così breve è possibile, spiega l’Ema in un comunicato stampa: “L’Ema ha iniziato a valutare una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il vaccino COVID-19 di Novavax, Nuvaxovid (noto anche come NVX-CoV2373). La valutazione procederà in tempi accelerati e un parere sull’autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe essere rilasciato entro settimane se i dati presentati sono sufficientemente robusti e completi per dimostrare l’ efficacia , la sicurezza e la qualità del vaccino”.
Novavax, qualche mese fa, aveva riportato i risultati degli studi clinici di fase 3 secondo cui Nuvaxoid dimostrava un’efficacia del 90% nell’evitare i sintomi di Covid-19, con valori vicini al 100% di efficacia per quanto riguardava i ricoveri in ospedale e i decessi. Se l’Ema dovesse concludere che i benefici di Nuvaxovid superano i suoi rischi nella protezione contro Covid-19, approverà l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Perché Novavax è il vaccino che piace ai no vax
Il Novavax è basato su una proprietà più accettabile dai molti contrari alla vaccinazione. Il Novavax sfrutta infatti la tecnica delle proteine ricombinanti.
Piuttosto che iniettare un intero agente patogeno per innescare una risposta immunitaria (come accade nei vaccini a virus attenuati o inattivati), oppure materiale genetico affinché le cellule producano proteine del virus in grado di stimolare il sistema immunitario (come i vaccini a mRna o a vettore virale), i vaccini a subunità proteica contengono al loro interno proteine purificate e appositamente selezionate per innescare la risposta immunitaria ma incapaci di dar luogo alla malattia, perché mancanti dell’agente patogeno stesso.