Perché Papa Francesco non va più a Firenze a causa di alcuni problemi fisici che lo costringeranno al riposo forzato. Dopo la visita a sorpresa all’ambasciata russa, il pontefice deve prendersi qualche giorno di riposo.
Perché Papa Francesco non va più a Firenze
Papa Francesco è costretto a rinunciare al doppio incontro di vescovi e sindaci del Mediterraneo a Firenze. Il Pontefice dovrà prendersi un periodo di riposo su indicazione dei medici che durerà alcuni giorni. Il motivo è un forte dolore al ginocchio, che però non gli ha fatto rinunciare alla visita all’ambasciatore russo.
L’ufficio stampa del pontefice, infatti, fa sapere che: “A causa di un’acuta gonalgia (dolore al ginocchio, ndr), per la quale il medico ha prescritto un periodo di maggiore riposo per la gamba, papa Francesco non potrà recarsi a Firenze domenica 27 febbraio, né presiedere le celebrazioni di Mercoledì delle Ceneri il 2 marzo”.
Visita annullata
Il Pontefice avrebbe dovuto prendere parte al forum ecclesiale e civile a Firenze. Una serie di incontri che mettono insieme 58 fra cardinali, patriarchi e vescovi e 65 primi cittadini di trenta Paesi legati al grande mare. Francesco doveva intervenire con un suo discorso nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio e celebrare la Messa nella Basilica Santa Croce. In più, era già stata previsto ed organizzato un incontro privato con il presidente Sergio Mattarella.
Il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti esprime con una nota tutta la sua vicinanza al Papa. “A nome dei vescovi del Mediterraneo, convenuti a Firenze – scrive Bassetti in una nota diffusa dall’Ufficio comunicazioni sociali della Cei – esprimo vicinanza al Santo Padre che, a causa di un’acuta gonalgia, non potrà essere presente nel capoluogo toscano domenica 27 febbraio, né presiedere le celebrazioni del 2 marzo, mercoledì delle Ceneri. Sappiamo quanto tenesse a questo incontro. Sin dall’inizio, abbiamo condiviso con lui questo importante progetto verso il quale ha sempre espresso parole di sostegno e di incoraggiamento a proseguire sulla strada tracciata. Il Santo Padre ci accompagna in questo processo di ascolto, di conoscenza reciproca, di spiritualità, di fratellanza e di pace. E noi Gli assicuriamo la nostra preghiera. Domenica saremo tutti uniti spiritualmente; pregheremo insieme per la pace, con il nostro pensiero rivolto all’Ucraina”.