Perestroika è il famoso termine usato agli inizi degli anni 80′ dall’ex leader russo Mikail Gorbaciov. Il giorno delle sue elezioni come neo segretario del Partito Comunista nel suo programma c’era anche questo termine che avrebbe dovuto significare molto di più per la Russia. Tuttavia, l’idea che aveva Gorbaciov non si sposò bene con i tempi e le esigenze del Paese.
Perestroika: cos’è
Nel 1985 Mikhail Gorbaciov, il neo segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, utilizzò il termine perestroika per presentare il programma di rinnovamento dell’economia e dell’organizzazione dello Stato.
Il suo programma di ricostruzione si basava su quattro linee fondamentali: privatizzazione di molti settori economici statali, libertà di informazione, riduzione del controllo militare e politico sui Paesi dell’Est (fine dell’invasione dell’Afghanistan), trattati con gli Stati Uniti per il disarmo dei missili. Tuttavia pochi anni dopo seguirono le dimissioni di Gorbaciov da segretario del Partito, la fine del Comunismo in Russia e lo scioglimento anche dell’Unione Sovietica.
Il significato della “ricostruzione” dell’ex leader russo Gorbaciov
Il significato letterale del termine è “ricostruzione”, o “ristrutturazione”. Per Gorbaciov questo termine significava nuove riforme come quelle economiche soprattutto. Aveva 54 anni Gorbaciov quando fu eletto segretario del Partito Comunista con l’obiettivo di ridare nuova linfa al Paese. Tuttavia, le sue riforme rappresentarono non solo la fine del Partito ma anche quella dell’Unione Sovietica. Ecco perché la sua morte in Russia viene accolta con posizioni contrastanti.
LEGGI ANCHE: Mikhail Gorbaciov è morto: aveva 91 anni ed era malato