Piantedosi sul naufragio di migranti: “Non sono disumano, combatto gli scafisti. Faremo il possibile per fermale partenze e altre tragedie”. Il Ministro dell’Interno si difende dalle accuse dell’opposizione dopo le sue dichiarazioni sulla strage: “La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”.
Piantedosi sulla questione migranti: “Combattiamo gli scafisti”
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto alle accuse dell’opposizione dopo le sue dichiarazioni sul naufragio di migranti in Calabria. Il politico si è difeso da chi lo ha chiamato disumano per le sue dichiarazioni sulla tragedia: ““La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Il naufragio di Crotone ha portato alla morte di oltre 60 migranti, provenienti da Afghanistan, Siria, Iran e Iraq. Piantedosi ha chiarito il suo pensiero in un’intervista al Corriere della Sera: “Il messaggio deve essere chiaro. Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli. Devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”.
“I nostri sono fatti, e non dichiarazioni ipocrite.” –ha continuato il Ministro- “Intendiamo fare il possibile per fermare le partenze ed evitare altre tragedie. Rispondere in Parlamento sarà l’occasione per illustrare ancora una volta una linea politica chiara che intende contrastare i flussi incontrollati e la rete dei trafficanti. Il resto sono vuote strumentalizzazioni di chi non è riuscito finora ad offrire reali alternative ad illusori viaggi della speranza che mettono in pericolo vite umane”.
L’appello all’Europa: “La cooperazione internazionale è un interesse comune”
Piantedosi ha poi lanciato un messaggio all’Unione Europea. Il politico ha chiesto una maggiore collaborazione al resto dell’Europa sulla questione migranti. “Esiste sempre di pià la consapevolezza che la cooperazione internazionale deve essere di comune interesse di tutti i Paesi membri.” -ha affermato il Ministro- “Non solo di quelli di primo ingresso. Anche grazie alle pressioni che stiamo facendo si può intravvedere un primo segnale di cambiamento di linguaggio e prospettiva. Il giudizio definitivo lo daranno i fatti, ma io mi auguro possano essere tangibili al più presto”.